Il Pontefice ha preso spunto dalla scarsa densità della popolazione nel vasto territorio della nazione e ha detto, rivolgendosi ai 70 giornalisti che lo accompagnano: “Andare in Mongolia è andare presso un popolo piccolo in una terra grande. La Mongolia sembra non finire e gli abitanti sono pochi, un popolo piccolo (poco numeroso) di grande cultura. Credo che ci farà bene capire questo silenzio, così lungo, così grande. Ci aiuterà a capire cosa significa ma non intellettualmente, capirlo con i sensi.
“La Mongolia – sottolinea il Papa- si capisce con i sensi. Mi permetto di dire che farà bene forse ascoltare un po’ la musica di Borodin, che è stata capace di esprimere cosa significa questa lunghezza e grandezza della Mongolia”.