“Non provo rabbia, non provo nulla. Io penso alla mia Giulia che per me ormai non c’è più“. Non ha aggiunto altro Gino Cecchettin, il papà di Giulia, che stamani ha incontrato i giornalisti davanti alla sua abitazione a Vigonovo.
Intanto si attende l’estradizione dalla Germania di Filippo Turetta, già oggi il tribunale regionale di Naumburg potrebbe cominciare a esaminare la richiesta. Il 22enne ha acconsentito alla misura, dopo essere stato catturato ieri vicino Lipsia. Il ragazzo aveva tentato una fuga, ma rimanendo a corto di soldi e benzina è stato catturato, senza opporre resistenza.
Sono tante le manifestazioni nel ricordo di Giulia, come la fiaccolata di ieri sera a Vigonovo, cui hanno preso parte anche i genitori dell’accusato. Oggi, invece, la sorella di Giulia parteciperà a una manifestazione in programma a Padova. Anche da Roma, con alcuni sit in davanti ai licei capitolini, si manifesta per Giulia e per tutte le donne rimaste uccise dalla violenza di genere. “Per Giulia e per tutte. Mai Più Vittime! Liberiamoci dalla violenza. 25 novembre in piazza“, così alcuni striscioni affissi davanti agli istituti romani.
“Dopo la notizia dell’ennesimo femminicidio non possiamo che manifestare tutta la nostra rabbia affinché non accada più. Giulia Cecchettin era una nostra coetanea, mancavano pochi giorni alla sua laurea. Un ‘bravo ragazzo’ l’ha uccisa, dimostrando nuovamente che questa società marcia, fatta di individualismo, competizione e sopraffazione, si rafforza nella volontà di possesso e nel dominio patriarcale“, scrive il movimento studentesco Osa, come riportato da ANSA.
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