I pari diritti e le pari opportunità. Un percorso lungo

Se la condizione della donna rappresenta lo stato di una Democrazia è necessario combattere ogni forma di azione violenta che garantisca ad ogni donna, ad ogni ragazza, ovunque sia, pari diritti e pari opportunità. Nel corso delle ultime settimane si sono svolte une serie di tavole rotonde dedicate a “I pari diritti e le pari opportunità: ancora oggi un lungo percorso da fare”, organizzate dal Rotary. Il Distretto 2080 del Rotary International, assieme a Lucia Viscio ed Ilenia Guerrieri del Rotary Club Roma Cassia, sta svolgendo un’intensa attività per far emergere il fenomeno della violenza sulle donne. Un’azione intrapresa all’interno delle comunità in cui i rotariani agiscono e generano cambiamento grazie al progetto PR.I.MA – Prevenzione, Intervento e Maltrattamento. Il Progetto PR.I.MA del Rotary Club Roma Cassia è un omaggio a tutte quelle donne che “per prime” hanno intrapreso iniziative tese all’affermazione dei diritti delle donne. Il progetto vuole avviare un cambiamento culturale, che comporta un approccio diverso alla violenza di genere, che vede coinvolti una serie di protagonisti, dai quadri istituzionali fino alle organizzazioni di partecipazione civica. Un progetto in cui la donna “cammina con la società”, ha dichiarato Lucia Viscio, e coinvolge le dinamiche culturali della Nostra società. “Il progetto vuole ampliare l’attenzione sugli uomini che pongono in essere atti violenti, per incoraggiarli ad adottare comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali, al fine di prevenire nuove violenze e modificare i modelli di comportamenti violenti.  Intraprendere un percorso di esame ed elaborazione, che aiuti ad eliminare il rischio di recidiva della violenza ed a superare la violenza contro le donne.  Attraverso dei nuclei di cittadinanza attiva si possono creare delle sentinelle e dei segnalatori che, se adeguatamente formati, possono percepire quei campanelli di allarme prima che la violenza si trasformi in gesti estremi”, dichiarano le organizzatrici del progetto PR.I.MA del Rotary Roma Cassia.  I lavori sono stati intrapresi per affrontare le problematiche della violenza di genere in Italia e nel mondo, riuscendo a concepire una visione comune e uno spunto di riflessione forte in linea con la visione del Distretto 2080 del Rotary International.

Pari Opportunità
 

Una delle iniziative si è svolta tramite la partecipazione online, con la presenza di Lucia Viscio tra i moderatori, Ilenia Guerrieri tra i relatori e Mauro Antonetti per i saluti finali. Le relazioni sono state a cura di Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente dell’Associazione Rete per la Parità, Jiulia Gangwani  del Women in Rotary International – India, Linda Laura Sabbadini del Women 20, Engagement Group of G20, Anne Bergheim Negre,  Presidente dell’ UWE-University Women of Europe e Past President in Charge of Equality of the Conference of INGOS of the Council of Europe, May Lu Chin-Mei, Charter President – Taipei 101 Women Entrepreneurs Association PDG e del Rotary District 3481 di Taiwan, Pauline Kashale, Presidente del Reseau Fondarc Onlus della Democratic Republic of the Congo, Simona Lanzoni, vicepresidente di Grevio, Organismo indipendente di monitoraggio del Consiglio d’Europa per la Convenzione di Istanbul, Paolo Vincenzoni, Colonnello dei Carabinieri, Comandante del Reparto Crimini Violenti del R.O.S., Ilenia Guerrieri, avvocata penalista e Andrea Bernetti, Presidente del Centro Ascolto uomini maltrattanti di Roma.

Ha introdotto i lavori, Giovambattista Mollicone, Governatore del Rotary Distretto 2080 che ha dichiarato: “Il Rotary International unisce 1.500.000 persone in tutto il mondo. A Roma abbiamo 3500 soci diffusi nei vari club della Capitale. Questo patrimonio di persone è utile per combattere contro ogni forma di violenza sulle donne per generare diritti e una sana democrazia. La nostra azione e le nostre iniziative sono delle opportunità e il nostro sogno è quello di abbattere completamente la disparità che esiste tra uomini e donne”. I relatori hanno rimarcato l’importanza di guardare alle attuali problematiche delle donne coinvolgendo anche gli uomini e la società. La partecipazione aiuta sempre a capire quali sono i divari di genere che vanno affrontati. Il Distretto del Rotary 2080 ha analizzato a fondo la realtà globale del gender gap dando priorità e voce alle donne leader che possono essere protagoniste di vertenze locali, nazionali e internazionali da affrontare con urgenza. La tavola rotonda sviluppata dal Rotary è stata molto utile per comprendere la panoramica globale sulla situazione delle donne e le attuali discriminazioni in corso in varie parti della Terra.

May Lu Chin-Mei ha relazionato sul ruolo delle donne a Taiwan ricordando che l’isola è subito dopo l’Italia per le iniziative rotariane per le donne. “Nai paesi asiatici la percentuale di donne all’interno del Rotary è molto bassa e Taiwan rappresenta un’eccezione positiva in tale ambito. La presenza di numerose donne all’interno delle istituzioni politiche di Taiwan è superiore a tutti gli altri paesi dell’Asia e negli ultimi anni il Paese ha anche legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Abbiamo sviluppato una giurisprudenza che tutela l’uguaglianza di genere, l’occupazione e il contrasto alla violenza sessuale. Il numero delle donne iscritte all’università è molto alto anche se rapportato ad alcuni paesi europei”. A Taiwan, sia il governo che le organizzazioni della società civile hanno un importante ruolo nel promuovere l’uguaglianza di genere. Per rafforzare l’efficacia complessiva del sostegno pubblico ai diritti e agli interessi delle donne, nel 1997 il governo fondò il Committee of Women’s Right Promotion (CWRP). Nel 2012, il CWRP è stato ristrutturato e ha preso il nuovo nome di Gender Equality Committee (GEC), con la missione di rafforzare le politiche volte alla promozione dell’uguaglianza di genere nei luoghi di lavoro.

Altra relazione molto importante è stata quella di Jiulia Gangwani che ha relazionato sul ruolo delle donne in India e sull’azione del Rotary nel Paese. “La popolazione indiana è vicina ad un 1.3 miliardi di persone e vive un fenomeno molto complesso all’interno della comunità nazionale. Il Paese ha sottoscritto numerose Convenzioni delle Nazioni Unite contro la discriminazione delle donne ed è molto avanzato sul quadro giuridico ma vi è molto da fare dal punto di vista pratico. Negli ultimi due anni la situazione occupazionale è al centro del dibattito politico sul genere. Una situazione che è peggiorata è ciò è dovuto a fenomeni di carattere culturale e alla mancanza di azioni sindacali per la tutela delle donne sul lavoro. Abbiamo necessità di intraprendere azioni culturali in ambito rurale e all’interno dei contesti legati all’agricoltura, dove la discriminazione è ancora molto forte. In tale contesto il Rotary gioca un ruolo importante perché sostiene in tutto il Paese quelle donne che vogliono cambiare lo stato attuale delle cose e avviare nuove prospettive culturali e occupazionali”. Nel vastissimo e variegato subcontinente indiano non esiste ovviamente un unico modello familiare, ma ne esistono molti, che corrispondono ad altrettanti ceti sociali. Esiste quello dei ricchi occidentalizzati e della classe media emergente, che vive nelle città e quindi ha un modello più vicino a quello occidentale; c’è quello dei più poveri, che vivono negli slum, o quello dei villaggi, che insieme rappresentano la maggioranza. Anche la religione, l’etnia, la casta e la cultura di appartenenza sono altrettanti elementi di differenziazione.

Altro intervento importante è stato quello di Pauline Kashale che ha relazionato sul grave rapporto che sussiste tra guerra civile e discriminazione di genere in Congo. “In Congo è importante contrastare l’emergere dei conflitti che vedono la violenza sessuale come strumento di sopraffazione tra le parti in causa. Oggi, il Congo sta intraprendendo numerose riforme ma non riguardano tutto il Paese. Nell’Est del Congo la situazione è gravissima e accanto ai fenomeni economici vi sono fattori culturali importanti perché le donne fin da piccole vengono educate al matrimonio e al soddisfacimento delle esigenze della famiglia. Vi sono numerose donne che sono al Governo e molte ulteriori riforme sono possibili da intraprendere. Nel Congo, ma anche nel resto dell’Africa, vi sono alcuni fenomeni che vanno assolutamente affrontati: quello delle ragazze madri, emarginate dalla società perché senza marito, quello delle vedove, che vivono una solitudine globale e quello della sterilità della coppia, concepita sempre e unicamente come colpa della donna”.

In Congo, le donne e i bambini subiscono le conseguenze peggiori, violenze fisiche, il più delle volte sessuali. Le sofferenze inflitte dallo stupro vanno ben oltre il momento dell’aggressione. Molte superstiti portano cicatrici fisiche e psicologiche per il resto della loro vita e la violenza sessuale ha anche un profondo impatto sulle famiglie, sulla comunità e sulla società, rafforzando il perpetrarsi di una cultura della violenza. L’evento rotariano è stato utile per comprendere lo stato attuale globale del gender gap, cosa accade nei vari contesti dove il Rotary agisce e quali sono le donne rotariane protagoniste che ogni giorno affrontano con la tenacia e la forza del dialogo iniziative e progettualità per eliminare dal Mondo, dall’Europea e dall’Italia tutte le forme di discriminazione sessuale e di genere. Grazie alle testimonianze provenienti da tutto il mondo e dalle Istituzioni, il Progetto PR.I.MA può avvalersi di informazioni e formazione per poter esercitare la propria azione formativa e preventiva all’interno della società italiana, partendo dalla Regione Lazio, coinvolgendo tutta la cittadinanza, nel comprendere le dinamiche che avvengono prima dell’esercizio irragionevole della prevaricazione e della morte.

 

 

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