E’ sempre la stessa storia. Per poter agevolare le procedure, basta trovare quello disposto a lasciarsi corrompere. Storia che si conosce bene e che purtroppo si ripete sempre più spesso. Questa volta al centro dell’indagine si è trovata la città di Parma. Questa mattina sono state arrestate 12 persone coinvolte nel giro di corruzione. Tra loro anche una poliziotta che lavorava all’ufficio immigrazione della Questura.
Per le altre undici persone coinvolte, il giudice ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’agente al centro dell’indagine ha approfittato del suo ruolo ed ha agevolato diverse pratiche per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno dei cittadini stranieri. Per poter usufruire di “tale servizio”, bastava offrire loro: pranzi, capi di abbigliamento, spese di vario genere oppure in soldi, con tariffe che andavano dalle 200 euro in caso di normale pratica o 400 euro, se si trattava di causa bloccata. A questi si aggiungono altri 100 euro per la consegna.
La sequenza ha suscitato sospetto quando ai Carabinieri è giunta la denuncia da parte di una cittadina straniera che aveva notato alcune anomalie dopo aver chiesto il rinnovo insieme alle sorelle. Le indagini sono cominciate nella primavera del 2019. Tra gli arresti di stamane, anche il marito della poliziotta di Parma e alcuni stranieri che facevano da tramite per poter gestire il rilascio dei permessi. In carcere è finito un cittadino di nazionalità indiana.