Patrick Zaki: oggi la prima udienza dopo 19 mesi di carcere preventivo

Dopo 19 mesi di assurda carcerazione preventiva, il caso di Patrick Zaki  ritenuto colpevole di aver preso le difese, in un proprio scritto, della minoranza copta perseguitata in Egitto, va a processo. Lo ha annunciato su Twitter Riccardo Noury, il Portavoce di Amnesty International, che segue sin dall’inizio la vicenda e ha anche lanciato una campagna per la liberazione dello studente egiziano iscritto all’università di Bologna. Le udienze si svolgeranno a Mansoura, nel nord del paese, quindi Zaki, studente dell’Università di Bologna detenuto preventivamente in Egitto, dovrebbe essere trasferito dal Cairo a Mansoura.


«Ce lo aspettavamo. C’era stata un’accelerazione nelle ultime settimane», spiega Noury. «È evidente che,  con l’approssimarsi della scadenza dei 24 mesi di detenzione preventiva, la Procura egiziana avrebbe tirato fuori una cosa per giustificare l’inizio di un processo, nato da quell’enorme castello di prove segrete e mai messe a disposizione della difesa». Da mesi la carcerazione preventiva di Zaki viene prolungata di 45 giorni in 45 giorni , senza fornire motivazioni; ora il processo viene istruito circa uno scritto del 2019.

L’udienza, la prima, si svolge il 14 settembre e non sappiamo quante altre ce ne saranno. Per quel tipo di imputazione Patrick rischia, secondo le prime notizie, una multa o anche cinque anni o entrambe o l’assoluzione, che è quello che vorremmo sperare».

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