Patto Stabilità, accordo tra i Ministri dell’Economia UE, Italia compresa

Nuovo Patto di Stabilità, intesa raggiunta oggi tra i 27 ministri dell’Economia europei. “Il Consiglio Economia e Finanza ha concordato un nuovo quadro di governance economica” – ha annunciato la Presidenza spagnola dell’UE al termine dell’Ecofin in videoconferenza e  ha aggiunto – “che garantisca stabilità e crescita, con regole che siano equilibrate, realistiche, pronte per le sfide presenti e future. L’accordo politico unanime sulla riforma del Patto di Stabilità dà certezza ai mercati finanziari e chiarezza ai cittadini”.

La riforma del patto di stabilità sulla quale gli Stati membri hanno trovato l’accordo politico questa sera in videoconferenza, sottolinea la Ministra delle Finanze Nadia Calvino, è “equilibrata dato che prevede quattro salvaguardie: sul debito, sul deficit, sulla controciclicità e sulla protezione degli investimenti che rispondono alle priorità europee“.

L’Italia avrebbe concordato nuove regole. “Cose positive, altre meno. L’Italia però ha ottenuto molto – ha detto il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – Nel nuovo patto di stabilità ‘ci sono regole più realistiche di quelle attualmente in vigore. Le nuove regole naturalmente dovranno sottostare alla prova degli eventi dei prossimi anni che diranno se il sistema funziona realmente come ci aspettiamo. Quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese, volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito, mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo. Abbiamo partecipato all’accordo politico per il nuovo patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un’Europa che richiede il consenso di 27 Paesi –  sottolinea Giorgetti che precisa – Consideriamo positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l’aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027“.

Il testo sul tavolo prevede chiaramente che si terrà conto dei Pnrr per la proroga, che era una delle maggiori preoccupazioni dell’Italia, condivisa con la Francia. Per la fonte l’Italia ha “davvero vinto” nel testo oggi sul tavolo, al quale “abbiamo lavorato con i nostri amici italiani“. Altra cosa che stava a cuore all’Italia, come alla Francia, era che l’aggiustamento richiesto ai Paesi sotto procedura per deficit, nel braccio correttivo (dove sia Roma che Parigi finiranno molto probabilmente in primavera) tenesse conto dell’aumento del peso della spesa per interessi, vista la corsa dei tassi degli ultimi anni, per evitare di dover tagliare investimenti che vanno fatti presto, per raggiungere lo zero netto in termini di emissioni climalteranti nel 2050 e il -55% entro il 2030, gli investimenti vanno fatti ora, non tra qualche anno, ricorda.

Il compromesso prevede altri elementi che stavano a cuore a Roma, in particolare la presa in considerazione degli investimenti e delle riforme nell’estensione del periodo di aggiustamento, il ritmo progressivo per tornare all’obiettivo di deficit strutturale dell’1,5%, considerando per di più che per l’Italia l’obiettivo di medio termine era un surplus di bilancio  strutturale.

Come in ogni negoziato la riforma del Patto di Stabilità, concordata oggi – dice il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloniriflette un compromesso tra posizioni diverse. E’ normale. Anche se i negoziati hanno aggiunto una certa complessità ai testi rispetto alla nostra proposta, ne preservano gli elementi fondamentali: uno spostamento verso una pianificazione fiscale più a medio termine; una maggiore titolarità da parte degli Stati membri dei piani fiscali, all’interno di un quadro comune; e la possibilità di perseguire un aggiustamento fiscale più graduale per riflettere gli impegni verso investimenti e riforme“.

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