Parola d’ordine: apertura. Sembra dire questo l’agenda di Enrico Letta che ribadisce la volontà di un’alleanza con il M5S, mentre videochiama le Sardine e preannuncia di voler incontrare Matteo Renzi. Al termine dell’incontro con Santori e i suoi, ieri mattina, Letta ha scritto su Twitter di un incontro “utile e costruttivo. Abbiamo scambiato riflessioni e messo sul tavolo idee. Ottime prospettive. Avanti“. Con le Sardine, infatti, Letta ha condiviso l’idea delle Agorà Democratiche. Si tratta di consultazioni aperte, da programmare nella seconda metà dell’anno, per mobilitare i militanti del PD e, contestualmente, aprire il Partito a esperienza civiche e progressiste.
Intanto, il Segretario del PD si prepara a incontrare Matteo Renzi. “Incontrerò Renzi – ha detto il Segretario PD – e parleremo di che tipo di futuro costruire per la sinistra. Non è l’ultimo, devo fare ancora diversi incontri. Noi vogliamo costruire un’alleanza di centrosinistra con i 5 Stelle“.
Sulla Lega, “se vuole stare in questo governo deve smetterla con il linguaggio doppio”
In giornata, Letta cita anche i suoi oppositori, intervistato da Lilli Gruber a Otto e mezzo di La7. “Quello che ho chiaro – spiega Letta – è che la destra fa il gioco di fare l’opposizione con la Meloni e di stare al governo con la Lega. E la svolta europeista di Salvini, fatta con Giorgetti davanti a un caffè, è da mettere alla prova. Ritengo molto importante quello che ha detto oggi il presidente Draghi sulle riaperture che dipendono dai dati, ha detto semplicemente la verità e chiarisce che se la Lega vuole stare in questo governo deve smetterla con il linguaggio doppio, cioè con il dire una cosa e farne un’altra“.
Nell’intervista tv, infine, è tornato anche sulla questione della leadership femminile. Dopo l’elezione di Simona Malpezzi a capogruppo del Senato, si attende di sciogliere la questione con quella di Debora Serracchiani o Marianna Madia alla Camera, la prossima settimana. “Sono stato fuori in questi anni e ho vissuto in un ambiente dove la parità di genere non è una battaglia, ma una precondizione – commenta Letta -. Quando sono tornato ho detto: fate un segretario donna, perché ho visto la prima linea del PD era fatta da tre ministri tutti uomini, due capigruppo uomini, 5 Presidenti di governo uomini e il Segretario uomo. Non va bene, questo punto deve essere una precondizione. Sui capigruppo non è vero che siamo in alto mare, c’è una sana competizione tra Madia e Serracchiani ed è un bene che nei prossimi giorni si parlerà di queste due donne del PD“.