La situazione della siccità in Italia secondo l’Autorita’ Distrettuale del fiume Po è in peggioramento. Ci sono zone in cui non piove da oltre 110 giorni e in decine di Comuni del Piemonte e della Lombardia sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più.
La scorsa settimana Utilitalia, in rappresentanza delle multiutility del servizio idrico integrato, aveva fatto presente di aver chiesto ai Sindaci di un centinaio di Comuni in Piemonte e di 25 in Lombardia sospensioni notturne dell’acqua, per rimpinguare i livelli dei serbatoi. Ebbene, in molti di questi le ordinanze ci sono già esecutive.
Altro fronte che preoccupa è il territorio del ferrarese e, in misura minore, la Romagna. Ad un bacino di circa 250mila persone è stato chiesto di prelevare meno acqua possibile, mentre sono 300mila le persone che invece si servono dei potabilizzatori della Romagna, a cui l’acqua arriva dalla diga di Ridracoli che ha immagazzinato buone scorte in autunno.
Il razionamento c’è già anche in agricoltura, dove viene richiesto di prelevare meno di quanto gli agricoltori hanno bisogno, per consentire un deflusso minimo di acqua, nonostante questo sia il periodo in cui ci sarebbe maggiore bisogno di acqua per portare a maturazione le colture.
Complici della siccità il disgelo, le scarse nevicate, l’aumento delle temperature medie. Una siccità di tale portata sul Po non si vedeva da almeno 70 anni.