Dovevano essere in 57mila i giovani che ieri hanno animato Piazza San Pietro per ascoltare le parole del Papa, ma tutta via della Conciliazione e le aree intorno si sono riempite di giovani e meno giovani che hanno voluto ascoltare e vedere il Papa. Nella piazza si sono esauriti velocemente i posti disponibili e alla fine sono stati oltre 80 mila i presenti.
Prima dell’arrivo del Papa si è svolto un momento di spettacolo. Sul palco si sono esibiti l’attore Giovanni Scifoni e il cantante Matteo Romano e Blanco, vincitore del Festival di Sanremo. Lo spettacolo si è alternato alle testimonianze delle Diocesi e delle varie Parrocchie.
C’erano anche diversi giovani dell’Ucraina tra i gruppi arrivati in pellegrinaggio a Roma, per incontrare il Papa. Papa Francesco è arrivato e ha salutato i giovani sia nella piazza che in Vis della Conciliazione, compiendo un percorso con la papamobile.
Il Papa ha salutato i giovani presenti in Piazza San Pietro con queste parole: “Benvenuti! Grazie di essere qui! Questa piazza attendeva da tempo di riempirsi della vostra presenza, dei vostri volti e del vostro entusiasmo”, ricordando che due anni fa, il 27 marzo, giunse da solo nella desolante è drammatica solitudine della Piazza per presentare al Signore la supplica del mondo colpito dalla pandemia. “Forse quella sera eravate anche voi nelle vostre case davanti al televisore a pregare insieme alle vostre famiglie. Sono passati due anni, con la piazza vuota. La piazza ha sofferto il digiuno e oggi è piena di voi“.
“Purtroppo, sono ancora dense le nubi che oscurano il nostro tempo. Oltre alla pandemia, l’Europa sta vivendo una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizie e violenze che distruggono l’uomo e il pianeta. Spesso sono proprio i vostri coetanei a pagare il prezzo più alto: non solo la loro esistenza è compromessa e resa insicura, ma i loro sogni per il futuro sono calpestati“, ha aggiunto il Pontefice.
L’incontro, riferisce la Santa Sede, è stato organizzato dall’Ufficio della Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana ed è stato pensato come momento di rinascita, per i giovani, dopo i due anni di pandemia.