Questa mattina, presso il Museo Diocesano di Trani, il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, è intervenuto al convegno intitolato “Presunzione di innocenza: le tutele delle persone, il diritto di conoscere, il dovere di informare”, organizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, dall’Ordine degli avvocati di Trani e dall’Ordine dei Giornalisti, Consiglio regionale della Puglia.
Oltre al Prefetto Messina, al convegno hanno partecipato, in qualità di relatori, magistrati, giornalisti e avvocati per tracciare un primo bilancio a quasi un anno dall’entrata in vigore della riforma apportata con il D. Lgs. 188/2021, che ha inciso profondamente sulla comunicazione ai media delle operazioni di Polizia Giudiziaria. Una riforma che mira a salvaguardare il principio costituzionale ed europeo della “presunzione di innocenza”, perseguendo un delicato equilibrio tra esso e il diritto di cronaca, imponendone il rispetto anche nella divulgazione di notizie riguardanti provvedimenti giudiziari non ancora definitivi come le misure cautelari e gli arresti in flagranza.
Secondo il Prefetto Francesco Messina la comunicazione istituzionale è uno strumento strategico per conseguire gli obiettivi demandati al Dipartimento della Pubblica Sicurezza: “quando la Polizia di Stato esegue un’operazione importante come la disarticolazione di un clan mafioso che ha condizionato – magari per anni – il vivere civile di un determinato territorio, diventa fondamentalmente il rapporto con i mass media e ciò affinché gli effetti della rigorosa azione repressiva siano migliorati da una comunicazione istituzionale che possa incidere adeguatamente ed efficacemente sul quel consenso sociale che le mafie da sempre cercano con forza”.
(fonte Polizia di Stato)