Piazza della Loggia:Brescia ricorda la strage

Brescia ricorderà oggi le vittime della  strage di Piazza della Loggia.

La Città e le Istituzioni più alte, si uniranno ancora una volta nel segno del ricordo: della bomba esplosa in Piazza della Loggia il 28 maggio 1974. L’attentato di matrice neofascista è considerato uno dei principali eventi degli anni di piombo, nel quale morirono otto persone e ne furono ferite oltre cento. Il vile attentato terroristico compiuto con il preciso intento di rispondere alla manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai Sindacati e dal Comitato Antifascista.

Otto rintocchi per ricordare le vittime

Da allora, come ogni anno, otto rintocchi rendono omaggio a Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Milani, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi, Clementina Calzari Trebeschi, Vittorio Zambarda. Rintocchi che rappresenteranno anche oggi il momento più toccante della commemorazione. Solo il 20 giugno 2017 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna all’ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, riconosciuti colpevoli dell’eccidio. La titolare della Giustizia, Marta Cartabia, diversamente da quanto annunciato in un primo momento, a causa di impegni di Governo non potrà però essere presente di persona alla cerimonia e si collegherà da remoto.

Le parole del Capo dello Stato

“La Repubblica mai dimenticherà le vittime innocenti di Piazza della Loggia, l’incancellabile dolore dei familiari, la ferita profonda inflitta non soltanto alla città di Brescia ma a tutta la comunità nazionale”. E’ quanto afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando la strage del 28 maggio 1974.

”Lo scopo: indebolire la democrazia”

La strage di matrice neofascista, accertata dai procedimenti giudiziari, era parte di un’azione eversiva che aveva lo scopo di indebolire la democrazia, colpire le libertà costituzionali, seminare paura e, in questo modo, ostacolare la partecipazione civile, sindacale, politica – sottolinea il Capo dello Stato -. Una catena di attentati terroristici minacciò in quegli anni le conquiste di civiltà, che gli italiani avevano con sacrificio raggiunto dopo il fascismo e la guerra La Repubblica seppe reagire alla disumanità dei terroristi e ai miti autoritari che li ispiravano con l’unità del popolo che è rimasta presidio del bene comune in tutti i momenti più difficili della storia nazionale.”

La Memoria dell’attentato e la vicinanza a chi ha perso i propri cari

“Grazie all’unità degli italiani la democrazia, le libertà, i diritti sono riusciti a prevalere”, ribadisce il Presidente. “Nel giorno dell’anniversario, la memoria dell’attentato e della ferma risposta della Repubblica si unisce al sentimento più intenso di solidarietà verso le persone che hanno sofferto per la scomparsa dei loro cari, dei loro amici, dei loro compagni di lavoro. Alla vicinanza nei loro confronti si aggiunge la riconoscenza per l’impegno civile profuso da tanti in nome della verità e della giustizia”, conclude Mattarella.

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