C’è preoccupazione per la nuova variante del Covid denominata Xe. Nel Regno Unito, la Uk Health Security Agency ha fatto sapere che sta monitorando la mutazione che combina i ceppi BA.1 e BA.2. La variante Xe è stata riscontrata in 600 persone.
I dati epidemiologici hanno rilevato un tasso di crescita della sottovariante pari a 9,8% per settimana, superiore a quello di Omicron 2, anche se i dati esigui non hanno permesso di determinare con certezza il vero tasso di crescita e gli scienziati non sono stati in grado di confermare se la svariante Xe abbia un reale vantaggio di crescita. Il primo caso è stato registrato il 19 gennaio scorso.
L’Organizzazione mondiale della sanità spiega che: “Le prime stime indicano per questa ‘variante mix’. Ci sarà un possibile vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”. Si ipotizza quindi un 10% in più di contagiosità per Xe rispetto a Omicron 2 ma l’Oms precisa che: “finché non verranno riportate significative differenze nella trasmissibilità del mutante e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità, Xe verrà considerata una variante appartenente alla ‘famiglia’ Omicron”.