I russi hanno bloccato l’ingresso dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Queste sono le ultime notizie sulla drammatica situazione del grande sito di Mariupol. Accade dopo la giornata di ieri, caratterizzata da continui attacchi russi su Mariupol con carrarmati. La Vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha parlato di una proposta di scambi tra i militari ancora asserragliati e prigionieri russi.
Altri attacchi contro Komyshuvakha, nella regione di Zaporiggia. Qui sono stati lanciati 18 missili russi. Il Sindaco della città ha dato il bilancio. Nell’attacco una persona ha perso la vita. Tre sono invece i feriti. Oltre sessanta gli edifici danneggiati.
Draghi: “occorre un piano Marshall per la ricostruzione dell’Ucraina”
L’eco della visita di Draghi a Washington è ancora viva. “Occorre un Piano Marshall per la ricostruzione dell’Ucraina” ha detto. La guerra in Ucraina “minaccia la nostra prosperità e la nostra sicurezza energetica e succede per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale – ha aggiunto Draghi – ma come ha fatto tante volte nella sua grandiosa storia, l’Italia ha ripreso slancio e siamo pronti a fare la nostra parte con gli europei e con gli alleati transatlantici per andare oltre questo momento tragico e ripristinare la pace”.
Risponde Zelensky: “Siamo la nazione dei migliori difensori, dietro il coraggio e la saggezza del nostro popolo ci sono migliaia di storie vere”. Poi ha lodato gli ucraini “morti per difendere anche l’Europa”. Altro passaggio il ringraziamento agli USA per il nuovo pacchetto di aiuti per 40 miliardi di dollari approvato dalla Camera e atteso prima al Senato poi alla firma di Biden. “Sono grato al popolo americano e a tutti i nostri amici al Congresso e all’amministrazione per il loro sostegno” ha detto Zelensky.
Negli aiuti dagli USA non ci sono solo armi, come ormai noto. L’apporto degli Stati Uniti all’Ucraina è anche in termini di informazioni di intelligence. Il Washington Post riporta che sarebbe state date due regole all’intelligence, allo scopo probabilmente di non incorrere in gravi incidenti diplomatici con Mosca. Il primo divieto chiede di non fornire informazioni dettagliate che aiuterebbero Kiev a uccidere figure russe di leadership. Il secondo di non fornire informazioni che potrebbero aiutare l’Ucraina ad attaccare obiettivi russi fuori dai suoi confini.
Dall’inizio della guerra danni in Ucraina per 94,3 miliardi di dollari
Sul piano economico, a fronte dei nuovi aiuti USA, si fanno il conto delle perdite in Ucraina. Dall’inizio del conflitto l’Ucraina sono 27 i depositi di petrolio perduti, perdite per circa 227 milioni di dollari. I dati provengono da un’analisi della Kyiv School of Economics (KSE) citata dall’agenzia UKRINFORM. Gli analisti della KSE hanno valutato che da inizio guerra al 10 maggio l’importo totale dei danni diretti documentati alle infrastrutture è già superiore a 94,3 miliardi di dollari, ovvero quasi 2,8 trilioni di grivna. In particolare sono stati distrutti o danneggiati oltre 35 milioni di metri quadrati di patrimonio immobiliare per un valore di 31 miliardi di dollari. Mariupol, Kharkiv, Chernihiv, Sumy e Rubizhne le aree più colpite.
Intanto, il Giappone ha annunciato nuove sanzioni finanziarie alla Russia. Questo per allinearsi alle misure imposte dai paesi del G7. In particolare Tokyo ha comunicato il congelamento di ulteriori asset della Sberbank e della sua consociata Alfa Bank. Già in vigore il bando per i cittadini e le compagnie giapponesi di eseguire investimenti in Russia che garantiscano una partecipazione di oltre il 10% del capitale azionario. Saranno anche vietati prestiti superiori alla durata di un anno. Secondo i dati del Ministero delle Finanze, in particolare, nel 2021 il Giappone ha investito in Russia 61,2 miliardi di yen, l’equivalente di 446 milioni di euro. Il Ministero ha ammesso che l’impatto delle nuove misure sulle aziende giapponesi sarà significativo.
Un altro nodo, ma in Unione Europea, è la Serbia. Continuano le pressioni perché si allinei alla politica comune nei confronti della Russia. Lo ha detto il Presidente Serbo Aleksandar Vucic, parlando al termine della cena di lavoro organizzata a Bruxelles con i leader dei Balcani occidentali. Vucic ha ammesso che la situazione del suo Paese, impegnato nel negoziato di adesione alla UE, è sempre più complessa. Ha detto anche che intende continuare a battersi per la difesa degli interessi del proprio Paese. La Serbia ha condannato la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, ma si rifiuta di aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca invocando i propri interessi nazionali. In primo luogo le forniture energetiche a prezzi di favore e poi l’appoggio sulla questione del Kosovo da parte della Russia.