Sarebbe iniziata l’offensiva russa nell’Est dell’Ucraina. Lo ha annunciato nel suo consueto messaggio video il Presidente Zelensky. Molte fonti convergono. Il Donbas sarebbe sotto attacco. Sirene sono risuonate a Kharkiv e Mykolaiv.
Resta critica, forse è meglio dire disperata, la situazione a Mariupol. Il comandante del battaglione Azov ha chiesto ai leader mondiali di organizzare un corridoio umanitario per evacuare i civili che si nascondono nell’acciaieria Azovstal. Sarebbero un migliaio le persone, tra loro donne e bambini, rifugiate nei sotterranei dell’impianto. Il Sindaco ha fatto sapere che circa 40.000 civili sono stati “deportati con la forza” in Russia o nelle regioni dell’Ucraina controllate dai russi.
Attesa per il tavolo sulla guerra del Presidente Biden che per adesso non andrà a Kiev. Programmata videochiamata con alleati e partner. “Se qualcuno dovesse andare, se e quando, non lo diremmo per ragioni di sicurezza”, ha precisato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Quanto alla riapertura dell’ambasciata a Kiev, “è certamente un nostro obiettivo – ha continuato – ovviamente avere una presenza diplomatica sul posto è importante”.
Si prepara invece al viaggio ad Est il Presidente francese Macron. “Tornerò a Kiev ma per apportare qualcosa di utile: per dimostrare semplicemente il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì. Se ci andrò, dovrà essere per fare la differenza”.
Intanto, UNICEF lancia il suo allarme. Oltre sei milioni di persone lottano ogni giorno per l’accesso all’acqua potabile in Ucraina a causa della guerra. “Più di un mese di intense ostilità hanno devastato le reti idriche, lasciando oltre 4,6 milioni di persone con accesso limitato all’acqua – spiega il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia – in totale oltre 6 milioni di persone in Ucraina stanno lottando ogni giorno per avere acqua potabile, uno dei beni essenziali”.