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Quattro regioni verso la zona arancione

Sono quattro le regioni italiane che vanno da zona gialla a zona arancione con regole e misure anti contagio covid più rigide. A far scattare il cambio colore sono gli alti tassi di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari. In attesa della conferma con i dati del monitoraggio Iss di oggi e la firma del Ministro Speranza, il passaggio in zona arancione riguarderebbe il Friuli Venezia Giulia (23% intensiva, 34% area non critica), il Piemonte (23% intensiva, 30% area non critica), l’Abruzzo (22% intensiva, 32% area non critica) e la Sicilia (20% intensiva, 37% area non critica).

Da quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, nella settimana 12-18 gennaio, rallenta l’incremento dei contagi covid in Italia (+3%) ma aumentano i morti del 49,7% in 7 giorni. Si legge infatti:  “si registra una stabilizzazione dei nuovi casi a quota 1,2 milioni e un aumento delle ospedalizzazioni (+2.381) dei pazienti in area medica e in terapia intensiva (+38). Nel dettaglio della crescita dei decessi, dal report emerge che sono 2.266 negli ultimi 7 giorni (di cui 158 riferiti a periodi precedenti), con una media di 324 al giorno rispetto ai 216 della settimana precedente”.

Secondo i dati preliminari emersi dal report settimanale dell’Alta scuola di Economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica scendono i ricoveri covid in terapia intensiva e cala l’incidenza, con i primi segnali incoraggianti nella nuova ondata pandemica guidata dalla variante Omicron. Negli ultimi sette giorni si registra un lieve miglioramento passando a 1,67 per 100mila abitanti, contro un valore medio nazionale di 1,73 per 100mila registrato la scorsa settimana.

Le regioni che hanno evidenziato più ingressi in terapia intensiva durante gli ultimi sette giorni sono la Val D’Aosta (3,23 per 100mila abitanti), il Friuli-Venezia Giulia (2,75 per 100mila) e il Veneto (2,58 per 100mila). Registra un calo anche l’incidenza dei contagi a livello nazionale, che nelle ultime cinque settimane viaggiava ad una velocità media del +130% (che significa oltre il raddoppio dei casi di settimana in settimana), mentre nella settimana appena trascorsa si registra un aumento limitato, del 20%, passando da 1.719 e 1.767 ogni 100mila residenti.


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