Ragazze investite da Genovese: “Mandava sms al volante”

Pietro Genovese, il figlio del noto regista Paolo Genovese, è stato condannato a 8 anni di carcere per aver investito e ucciso Gaia e Camilla. Due giovani ragazze di 16 anni. Otto, è il numero massimo di anni per questo tipo di reato.  Quando avvenne l’incidente, era la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019.

Le due amiche, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, stavano attraversando la strada in corso Francia, quando all’improvviso un’auto le ha centrate. Un impatto molto violento che ha provocato la morte delle giovani. L’auto in questione, era un suv ed apparteneva al ventiduenne Pietro.

Sono tantissime le domande che sono seguite al momento dell’incidente. Perché hanno attraversato la strada all’improvviso? Qual era la velocità del suv? Tutti aspetti che sono stati studiati nel corso dell’ultimo anno, prima della sentenza che ha condannato Pietro. Il ragazzo, ha sempre sostenuto di aver attraversato la strada con il semaforo verde e che le ragazze si sono gettate in strada improvvisamente.

Ipotesi non valida. Secondo le ricostruzioni, al momento dell’incidente, Pietro era capace di intendere e di volere. Le ragazze, sono state investite sulle strisce pedonali. Mentre attraversavano la strada, le due giovani si erano fermate perché avevano visto da sinistra provenire un’auto ad altissima velocità durante una gara di sorpassi. Auto che non accennava a rallentare. E’ emerso inoltre, che il ragazzo al momento del gioco dei sorpassi, era intento ad inviare messaggi.

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