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Registro opposizioni telemarketing selvaggio: finalmente debutta in Italia

Alzi la mano chi negli ultimi anni non sia stato raggiunto (e infastidito) sulla propria utenza di telefono fisso o mobile da una forma sempre più invasiva e indiscriminata di telemarketing. Le sempre più numerose segnalazioni e proteste dei cittadini alle Associazioni dei consumatori, alle Istituzioni pubbliche, potenzialmente competenti ad intervenire su questo fenomeno di violazione della loro privacy, aveva portato all’emanazione di una specifica normativa (L. 5 del 2018) in grado di contrastare questo continuo disturbo della quiete privata, prevedendo l’introduzione di un apposito Registro delle opposizioni al telemarketing selvaggio, in cui iscriversi per proteggersi dalla telefonate commerciali indesiderate.

Un principio di civiltà giuridica, sicuramente, importante, ma la cui riaffermazione, purtroppo, si è rivelata inefficace sul piano pratico, in quanto per raggiungere questo obiettivo era necessario un decreto, ottimisticamente previsto per il primo semestre di quell’anno.

Nella realtà le cose sono andate in modo diverso e l’iter del decreto, dopo il via libera preliminare governativo di circa 1 anno fa, ha conosciuto difficoltà di vario tipo con le bocciature del Consiglio di Stato e i tempi necessari per una sua riscrittura da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per inserire le novità del D.L. Capienze 139/2021. Tra queste, l’ampliamento del perimetro di operatività del registro anche alle chiamate promozionali non effettuate da un operatore, ma supportate da un software.

L’approvazione definitiva del decreto attuativo da parte  del Consiglio dei Ministri della scorsa settimana sancisce, poi, un’altra novità di particolare importanza per il suo impatto quantitativo. Infatti, se originariamente la possibilità di iscriversi al Registro delle opposizioni era ammessa per le utenze telefoniche da telefono fisso accolte negli elenchi pubblici, nella versione finale questa opportunità viene estesa anche alle utenze da telefonia mobile. Ciò si traduce in un marcato allargamento della platea di soggetti potenzialmente interessati all’iscrizione, che balza da circa 13 milioni a oltre 97 milioni.

E’ auspicabile, ora, che la tempistica dell’effettivo debutto, dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, si riveli contenuta, pur dovendo, comunque, scontare, sia il passaggio attraverso le valutazioni delle associazioni dei consumatori e degli operatori telefonici, sia l’approntamento  della nuova infrastruttura alla quale si potrà accedere  attraverso l’invio per posta elettronica di un apposito modulo di richiesta, o, per telefono, seguendo, comunque, un percorso automatizzato.

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