Il professor Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, indica una serie di possibili interventi per proteggere il nostro Paese dalla quarta ondata. Sanzioni più rapide nei confronti di medici e infermieri No vax, analisi, Asl per Asl, per verificare se tra gli assistiti di un determinato studio medico ci siano molti non vaccinati, spingere sulle terze dosi collegandole al Green pass.
Ricciardi commenta il problema degli operatori sanitari No vax: “Quantitativamente il numero di medici e operatori sanitari in genere che rifiutano il vaccino non sono molti, ma possono causare danni enormi perché dispongono di un’ampia capacità di influenzare i pazienti, i propri assistiti. I vari ordini dei medici devono agire, e spesso lo fanno. Ma le procedure vanno rese molto più snelle”.
Inoltre il Professor Ricciardi sottolinea: “Per spiegare agli italiani la necessità della terza dose, va chiarito che a 180 giorni dalla seconda dose sei sì protetto dalle conseguenze gravi della malattia, ma molto meno dall’ infezione. Se il numero dei contagi aumenterà e se la campagna della terza dose andrà a rilento, allora sarà giusto pensare a strumenti più incisivi”. E aggiunge: “Oltre che per gli operatori sanitari, la terza dose dovrà essere necessaria per tutti coloro che lavorano a contatto con i fragili. Ad esempio gli insegnanti, visto che i bambini non sono protetti in quanto non possono essere vaccinati. Con la variante Delta questa pandemia è cambiata, una persona infetta ne contagia in media altre sette. Per fermarla dovremmo raggiungere la vaccinazione della quasi totalità della popolazione“.
Il Presidente dell’Iss e portavoce del Cts, Sivio Brusaferro lancia un appello: “vaccinarsi per frenare la risalita della curva dei contagi”. Brusaferro afferma che con 78 casi su 100mila abitanti, è stata superata la soglia che permette di circoscrivere i focolai e l’alto numero dei tamponi non giustifica l’aumento di casi e spiega: “la risalita è dovuta ad una intensa circolazione in Europa, ed è sostenuta molto dai non vaccinati e da un certo rilassamento nei comportamenti. Ora è difficile fare previsioni. Altri Paesi stanno adottando restrizioni, ma al momento hanno numeri molto più alti dei nostri”.