Riforma fiscale: stallo politico sul nodo del catasto

Stallo sulla riforma fiscale. Il mancato accordo politico sul nodo del catasto blocca l’esame in commissione Finanze alla Camera.

In Parlamento brucia ancora la bocciatura della norma sul tetto al contante a mille euro nella conversione del dl Milleproroghe. Da qui la volontà di non entrare nel merito dell’esame dei 450 emendamenti presentati. Almeno fino a quando non verrà trovata l’intesa tra il Premier Mario Draghi e Centrodestra. Una stretta di mano che  ricada sull’aggiornamento di estimi immobiliari atavici.  Con Matteo Salvini in testa, che paventa nuove patrimoniali.

Il blocca farebbe saltare l’approdo della delega in Aula il 28. Come indicano i capigruppo, questo non permettere di rispettare i tempi per la presentazione del decreti attuativi e dare seguito concreto alla riforma del complesso sistema tributario italiano in chiave pro-crescita, equità e semplicità.

Aggiornamento di estimi senza metter le mani nelle tasche degli italiani

L’ipotesi di un accordo politico a breve al momento appare lontana. PD, LEU e M5S sono favorevoli ma Carroccio e Forza Italia reclamano lo stralcio della norma sul catasto. Questo sebbene Draghi abbia a più riprese chiarito come si tratti di un necessario lavoro di mappatura/aggiornamento di estimi fermi a trent’anni fa, se non oltre, senza mettere mani nelle tasche degli italiani.

Si tratta di una ricognizione delle rendite immobiliari adeguandole ai prezzi di mercato e all’introduzione di meccanismi di adeguamento periodico, valori che verrebbero poi accostati a quelli attuali senza sostituirli. Servono almeno 5 anni, rimettendo la decisione su eventuali prelievi sul mattone ai governi che verranno dal 2026 in poi.

Unico scoglio da superare quello sul catasto – accarezzato da vari Governi del passato ma poi sempre riposto in soffitta per l’alto rischio impopolarità – visto che sulle altre voci importanti della delega c’è generale consenso, dalla semplificazione dell’Irpef a 4 scaglioni, al graduale superamento dell’Irap, passando per l’intervento sull’Iva.


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