Riunione urgente del CTS per valutare nuove misure

E’ in corso una riunione urgente del Cts chiesta dal Governo per valutare la possibilità di eventuali nuove misure restrittive alla luce dell’aumento dei contagi.

Tra le ipotesi al vaglio degli esperti in questa riunione c’è l’introduzione del criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa. Questo era stato già proposto dai tecnici a gennaio ma respinto dalle Regioni. Inoltre si propone un’ulteriore stretta nei fine settimana, con chiusure generalizzate e delle zone rosse più rigide.

Andrea Crisanti, Professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, ha dichiarato: “Laddove si manifestano casi di varianti e c’è un focolaio, bisogna chiudere tutto. Come fu fatto a Codogno. Non possiamo permetterci che si diffondano nel paese. Significherebbe resettare l’orologio del paese un anno indietro”.


Sulle varianti Crisanti fa una distinzione tra la variante classica che ha colpito l’Europa nei primi mesi e quella inglese. “Con la prima i bambini avevano una resistenza da 20 a 30 volte maggiore di un adulto e questo ha permesso di lasciare aperte le scuole materne.” spiega l’esperto “La variante inglese invece ha rotto questa barriera e si diffonde bene anche in bambini fino a 5 anni. E’ cambiato il quadro epidemiologico, ignorarlo comporta il rischio di aumentare i contagi. E’ giusto che si prenda in considerazione la nuova caratteristica del virus. L’agenda la detta il virus, se cambia il virus devono cambiare le misure.

Crisanti aggiunge: “L’Rt è un parametro che è disponibile quando il dato è già vecchio. Il numero dei casi settimanali è un parametro meno preciso ma più tempestivo e potrebbe essere affiancato dalla percentuale di positivi ai tamponi molecolari”.

Inoltre l’esperto sottolinea: “Non si vaccina quando c’è alta trasmissione del virus perché così facendo si favorisce l’emergere di varianti resistenti al vaccino. Per questo credo che il provvedimento sul tavolo del Cts vada nella direzione giusta. Cercare di spegnere la trasmissione e cercare di vaccinare più persone possibili”.

Secondo Crisanti è improponibile un lockdown generalizzato seguito da altro lockdown e altro lockdown. Ci vuole un piano chiaro preciso e che sia l’ultimo. Per farlo serve un piano nazionale finanziato per il monitoraggio delle varianti e potenziare il sistema di sorveglianza. Perché anche se tra qualche mese saremo vaccinati, non sarà così nel resto del mondo e dobbiamo assicurare agli italiani la possibilità di potersi spostare all’estero”.

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