Riversavano 5000 tonnellate di rifiuti tossici in un torrente

Una persona é stata arrestata e posta ai domiciliari dai Carabinieri ed altre quattro risultano indagate nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla DDA di Reggio Calabria su un’organizzazione criminale che avrebbe gestito un traffico illecito di rifiuti.

Secondo quanto è emerso dall’indagine, l’organizzazione avrebbe versato illecitamente oltre cinquemila tonnellate di rifiuti speciali nel torrente Valanidi, uno dei corsi d’acqua che attraversano Reggio.

Le indagini hanno avuto inizio nel gennaio 2023, sotto il coordinamento della Procura di Reggio Calabria e della Direzione Distrettuale Antimafia, d hanno permesso di porre fine ad una serie di reati fra i più pericolosi per l’ambiente e l’incolumità pubblica.

Le indagini hanno consentito di verificare anche il modo con il quale l’azienda, in assenza delle previste concessioni e autorizzazioni ambientali, ricevesse e trasportasse abusivamente all’interno del proprio cantiere – anche mediante false attestazioni – ingenti quantitativi di materiali, provenienti da attivita’ edili di terzi, cosi’ da ottenere illeciti profitti, eludendo la prevista tracciabilita’ dell’origine, natura e destinazione.

Il traffico illecito veniva svolto utilizzando anche false attestazioni, mediante le quali i mezzi pesanti aziendali, con varie operazioni di scarico (all’incirca un centinaio al mese), sversavano con l’utilizzo di mezzi pesanti, sistematicamente, all’interno del greto del torrente Valanidi ingenti quantitativi di rifiuti speciali: materiale inerte e relativi residui fangosi, scarti da cantieri
edili e demolizione. Erano state realizzate numerose discariche a cielo aperto collocate nell’alveo del fiume per circa un chilometro.

 

 

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