sanremo 2024

Sanremo 2024: serata cover interessante. Tranne il podio

Una semifinale di Sanremo 2024 diversa dal solito. Quest’anno infatti il Direttore Artistico Amadeus ha deciso di dedicare la serata alle cover.  Nel complesso una serata di buona qualità salvo pochi casi negativi da segnalare. 

Dopo due giornate passate a parlare del ballo del qua qua di Jhon Travolta e lo sfottò di Russel Craw all’amico attore, si può tornare a parlare di musica. Sangiovanni con Aitana che omaggia se stesso (ricordiamo al giovane che ha fatto due canzoni, sarebbe stato meglio omaggiare i grandi); Annalisa con La Rappresentante di lista e il coro Artemia , per loro solo una parola: STREPITOSI.

Rose Villain con Gianna Nannini nulla di che se non il fatto che nel momento in cui la giovane ragazza parlava di unità femminile e di forza e di fare gruppo la Gianna nazionale già era sparita dal palco. Gazzelle con Fulminacci hanno cantato o almeno ci hanno provato. The Kolors con Umberto Tozzi e Alfa con Roberto Vecchioni due momenti di vera musica e di reale omaggio artistico. Subito dopo si sono esibiti Bnkr44 con Pino D’Angiò, Irama con Riccardo Cocciante e Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani; le versione maschile delle Lollipop non regge il confronto e soprattutto non da la forza che il brano meritava; Irama viene completamente “mangiato” dalla presenza e dalla voce e dalla bravura del suo ospite; Francesco Gabbani non aiuta Fiorella Mannoia anzi se possiamo dirla tutta, l’affossa.

Santi Francesi con Skin, Ricchi e Poveri con Paola & Chiara e Ghali con Ratchopper è sicuramente il blocco di tutta la serata più riuscito ma soprattutto più bello. Una Skin che fa ricordare a tutti che lei sa cosa voglia dire cantare; Ricchie e Poveri che insieme alle sorelle Iezzi fanno volare tutto il pubblico in teatro e a casa; Ghali ricorda che se nasci in Italia o ci arrivi da piccolo hai tutto il diritto di definirti italiano, italiano vero. 

Clara con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino non convince, proprio per nulla. La grande icona del passato non riesce a reggere il confronto che la vede oscurata dalla giovane protagonista della serie tv (sopravalutata) “Mare Fuori“. Loredana Bertè con Venerus ha perso la possibilità di poter finire nella cinquina finale e quindi concorrere alla vittoria. Geolier con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio non cantano, stonano. Quel classico momento che dici “beh visto che ci sono scendo a fare l’indifferenziata“. 

Angelina Mango con Il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma rende un fantastico omaggio al padre con “La rondine“. Credo che Angelina sia una brava cantante, ma se devo dire, troppo acerba per poter vincere una competizione così importante come Sanremo 2024. Ad Alessandra Amoroso con Boomdabash come si dice a Roma “je piace vincere facile“. Dargen D’Amico con Babel Nova Orchestra dimostra anche in questa serata di essere l’unico ad avere il coraggio di schierarsi per una causa davvero importante (ne è la dimostrazione anche del suo brano in gara). 

Mahmood con I Tenores di Bitti riesce a stonare anche con l’autotune, peccato per i Tenores di Bitti; mentre Mr.Rain con Gemelli Diversi distrugge il ricordo di un brano, che per quelli che la cantavano a squarcia gola quando uscì, ha avuto un grosso peso nel panorama musicale di quegli anni. Negramaro con Malika Ayane non omaggiano per nulla Battisti, che peccato. Emma con Bresh ci provano ma Tiziano e Tiziano. Non tutti possono arrivare a quel livello. Il Volo con Stef Burns come per Alessandra Amoroso. 

Diodato con Jack Savoretti una garanzia; Diodato è un perfetto cantante. La Sad con Donatella Rettore sul palcoscenico ricordano più che altro Jem e le Holograms; non ho trovato nulla di punk in loro quattro. Il Tre con Fabrizio Moro ovvero come essere a sempre a Sanremo senza essere convocato a Sanremo. Ah e poi c’è Il Tre. BigMama con Gaia, La Niña e Sissi una rivisitazione di Lady Marmellade che il pubblico ora si aspetta di trovare su tutte le piattaforme digitali per poterla ballare e ballare ancora. Maninni con Ermal Meta uguale a Fabrizio Moro. Ah si c’è sempre anche Il Tre.

Fred De Palma con Eiffel 65, ma come abbiamo fatto a ballare quelle canzoni? E soprattutto perchè riproporle? Chiudono Renga e Nek con un medley delle loro hit subito dopo aver cenato con un brasato che a entrambi sembra essere rimasto sullo stomaco. 

Si chiude la serata con la Top Five che vede al quinto posto Alfa con Roberto Vecchioni, al quarto posto Ghali con Ratchopper, al terzo posto Annalisa con La Rappresentante di lista, al secondo posto Angelina e al primo (inaspettatamente e accolto dai fischi del pubblico in sala) Geolier con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio. I fischi contro Geolier sono stati poco eleganti, ma eliminare la giuria degli esperti e degli orchestrali in favore di uno strapotere del televoto ha portato esattamente a questo. In questo quindi la colpa è tutta di Amadeus.

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