Roma rivive con l’arte

“Qualche volta i miracoli avvengono. Dopo cinque anni di attesa e di lungaggini burocratiche, il Consiglio Comunale di Roma Capitale ha finalmente approvato la delibera che rende attuabile il Piano di recupero di Palazzo Sciarra, di proprietà della Fondazione Roma , che in seguito aprirà gratuitamente al pubblico con il suo splendido Museo fortemente voluto dal Prof. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente Onorario della Fondazione Roma dopo averla guidata per 23 anni e aver passato il timone a Franco Parasassi. È una magnifica notizia per Roma, in questi tempi così drammatici e intristiti anche dalla dissennata scelta governativa di chiudere i musei. Del resto Palazzo Sciarra, con il suo ingresso monumentale su Via del Corso 239 e quello laterale su Via Marco Minghetti 17, è uno dei prestigiosi edifici del centro storico.”

Questa notizia è apparsa sul quotidiano “Il Tempo” del 21 dicembre u.s.

L’articolo riprende, di seguito, alcuni passaggi storici, richiamando i palazzi di Roma, le vicende di qualche famiglia patrizia, la bellezza dell’arte che anima, malgrado tutto, ancora oggi, la Capitale.

Particolare rilievo hanno i tesori artistici della Fondazione Roma, esaltati anche dal fatto che possono essere visionati e ammirati nel loro ambiente naturale.

L’arte, con la diffidenza di qualcuno, richiama lo sviluppo.

Il Prof. Emanuele è stato da sempre un fiero assertore del trittico “arte, bellezza, sviluppo” trittico che, oggi, potrebbe rappresentare la leva su cui edificare un pilastro fondamentale per la crescita e  la  rinascita della città eterna.

Egli, non a caso vincitore del  prestigioso “Premio Roma allo sviluppo del Paese”, ama affermare: “È mio profondo convincimento che l’arte e la cultura svolgano un ruolo di primo piano nel promuovere lo sviluppo integrale della società, avvicinando persone che la condizione economico-sociale, l’appartenenza etnica, le credenze religiose, troppo spesso tendono a separare le une dalle altre. Il Museo della Fondazione Roma intende proporsi come strumento di promozione di questo linguaggio universale. E mirerà all’inclusione sociale e allo sviluppo integrale della comunità, attento a valorizzare il passato della città di Roma, il suo patrimonio unico al mondo e, allo stesso tempo, aperto alle correnti artistiche contemporanee, italiane e straniere.”

È confortante e stimolante registrare come, attraverso il linguaggio universale della cultura, Palazzo Sciarra, con una esposizione che va dalle arcate dell’Acquedotto Vergine allo street art  a  350 opere del Rinascimento e del Barocco, si erga a nuovo e nobile emblema di una città, Roma, mai domata.

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