Rt nazionale resta fermo a 1,16

Nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero Salute, da quanto si apprende sarebbe indicato che l’Rt nazionale resta fermo a 1,16, lo stesso valore della scorsa settimana. Si osserva un ulteriore aumento dell’incidenza a livello nazionale, che supera la soglia di 250 casi settimanali per 100.000, che impone il massimo livello di mitigazione possibile. Nel periodo 12-18 marzo 2021 è risultata di 264 per 100.000 abitanti. La scorsa settimana il valore era di 225,64 per 100.000.

Dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, si legge che in una settimana sono aumentate da 11 a 13 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30%. 

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato: “Stiamo ragionando sull’ipotesi di stringere ulteriormente le misure rispetto a quelle previste dal Governo nella zona rossa. Dobbiamo spingere tutte le aziende a lasciare a casa il numero più alto possibile di persone per evitare che si contagino sul luogo di lavoro”.

Emiliano ha spiegato: “In questi giorni noi siamo in zona rossa però non stiamo ancora utilizzando tutti fino in fondo per tutte le aziende e per tutte le pubbliche amministrazioni lo smart working. Ieri abbiamo avuto il massimo piccolo pandemico della storia pugliese, più di 2 mila. Fino a luglio avevamo avuto non più di 2.000-2.500 contagiati in tutto, oggi li abbiamo in un solo giorno”.

Il Presidente ha sottolineato: “Tutte le volte che si può abbassare il rischio epidemico utilizzando tecnologie, certo non paragonabili alla presenza, nel pieno di una situazione di grande pericolo come quella che stiamo vivendo in questo momento, i poteri delle Regioni non possono che essere usati obbligando tutti all’utilizzo di quelle tecnologie, salvaguardando il diritto alla salute individuale e collettivo. Avevo preso l’impegno con i Capi degli uffici giudiziari a sollecitare il Ministro della Giustizia e il Presidente del Consiglio Draghi, e lo faccio da questo soglio, a inserire immediatamente nel piano l’obbligo di vaccinare il personale giudiziario, i magistrati e gli avvocati, obbligati alla presenza nella aule”.

Ha concluso Emiliano: “La Regione li voleva vaccinare prima perché consapevole che la situazione era identica a quella delle aule scolastiche, ma il Governo si è così spaventato di vaccinare magistrati e avvocati da cambiare piano vaccinale”.

 

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