Altre sanzioni a Mosca. Si può pensare a una ‘vittoria economica’?

Bruxelles, ovvero che la Commissione europea, sta lavorando a un undicesimo pacchetto di sanzioni a Mosca. Il nuovo pacchetto – ha spiegato il Portavoce capo dell’esecutivo UE Eric Mamer – “si concentra sulla messa in atto delle sanzioni, sulla loro efficacia, su come evitare che vengano aggirate”. Ha la finalità cioè di evitare che i beni prodotti nell’UE la cui esportazione in Russia è vietata “trovino una strada per arrivare in Russia e al suo complesso militare-industriale”.


Bruxelles pensa di sanzionare sette aziende cinesi

E al contrario, un altra via ‘aggirata’: Mosca esporta verso la Cina e la Cina poi esporta verso l’Europa. Praticamente, si allunga il giro ma il risultato è che continua ad affluire, seppure indirettamente, denaro nelle casse di Putin. Per questo Bruxelles intende imporre sanzioni anche a sette aziende cinesi per il sostegno dato alla macchina da guerra russa. Sarebbe la prima volta e una scelta del genere peserebbe non poco sui rapporti tra Bruxelles e Pechino.

Tutto questo nell’ottica che le sanzioni possano essere la soluzione ovvero che che portino Putin possa a fermarsi per mancanza di risorse. E così, da questa parte, vincere la guerra, per economia. Possibile?

(foto di Pixabay)

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