Russiafobia: così le influencer si ribellano a Chanel

Nelle ultime ore sui social, partendo da TikTok perchè ancora libero in Russia, le influencer si ribellano con i grandi marchi a causa della russiafobia che si è scatenata.

Si perchè le ragazze parlano di fobia compulsiva nei confronti della Russia, senza mai e poi mai condannare quello che sta accandendo. Il loro unico problema sono i grandi marchi, che aderendo alle sanzioni internazionali, non importano più in madre russia.

La prima a farsi riprendere è l’attrice Maryna Yermoshkina che nel suo video dichiara: “se possedere una Chanel significa svendere la mia madrepatria, non ho bisogno di Chanel. Non una sola borsa, un solo brand vale meno del mio amore per la madrepatria e del rispetto per me stessa“. Dopo le sue parole inizia la delicata operazione di “evirazione” della sua borsa, partendo prima dal logo per poi tagliarla in due e buttarla in terra. 

A ruota, ovviamente, seguono altre influencere; la deejay Katya Guseva si schiera contro la “russiafobia” mentre taglia a pezzi la sua Chanel. Katya Guseva aveva già preso posizione in passato in merito alla guerra tra Russia e Ucraina: circa un mese fa aveva postato sui social la Z diventata simbolo dell’invasione. 

Chanel, in risposta all’invasione dell’Ucraina, ha comunicato di aver interrotto la vendita dei suoi prodotti ai clienti russi, se questi hanno intenzione di comprare all’estero per portare gli acquisti in patria. La maison aveva già chiuso le proprie boutique in Russia, ma ora questa mossa ha attirato le accese critiche dei russi, soprattutto delle influencer, che hanno contrattaccato con questa protesta social molto singolare ma anche molto inutile. 

A dire “bye bye chanel” anche la modella Victoria Bonya che davanti ai suoi 9 milioni di followers dichiara: “Se la maison Chanel non rispetta i clienti perché io dovrei rispettarla?“.

Parole molto dure dette dalla modella dal terrazzo della sua camera di Montecarlo mica dalla sua camera in madrepatria Russia.

 

 
 
 
 
 
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