Saman Abbas: il fratello ammette: “È stato lo zio a ucciderla”

Il fratello sedicenne di Saman Abbas ha confermato, nell’incidente probatorio in tribunale a Reggio Emilia, quanto aveva già rivelato agli inquirenti. Una testimonianza che a tutti gli effetti è ora “cristallizzata” e sarà utilizzabile al processo come possibile prova schiacciante nei confronti dei presunti colpevoli del delitto premeditato della sorella.

Il ragazzo nell’audizione protetta coperto da un paravento, ha risposto a tutte le domande del Gip Luca Ramponi, della PM  Laura Galli titolare del fascicolo d’inchiesta, della Procuratrice Capo reggente Isabella Chiesi e degli avvocati della difesa. Il ragazzino è stato descritto come “preparato e tranquillo” dalla legale dello zio, la quale ha ribadito che ha “confermato le accuse“.

Ricordiamo che per il terribile omicidio di Saman Abbas sono indagati i due genitori che sono fuggiti in Pakistan: uno zio e un cugino attualmente latitanti in Europa e un altro cugino che si trova in carcere a Reggio Emilia e da dove ha seguito in collegamento l’audizione. Tutti sono accusati di omicidio premeditato, occultamento di cadavere e sequestro di persona.  L’incidente probatorio in aula serve a confermare le dichiarazioni del 16enne. “È un’indagine delicatissima. Trattandosi di un minore, le esigenze di tutela massima vanno ben oltre la difesa tecnica. Capirete il mio silenzio assoluto” ha dichiarato l’avvocato Valeria Miari che ha assistito legalmente il fratello di Saman Abbas.

La rogatoria internazionale nei confronti dei due genitori ancora non ha terminato l’iter di attivazione. “Non mi risultano richieste ufficiali da parte delle autorità italiane, ma quando ciò avverrà metteremo in campo la massima collaborazione“, ha detto oggi a Novellara il Console Generale del Pakistan Manzoor Ahmad Chaudhry in visita alla Sindaca Elena Carletti. Il diplomatico ha anche condannato “senza se e senza ma il delitto” che sarebbe avvenuto la notte tra il 30 aprile e il primo maggio. I due genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen il primo maggio sarebbero tornati in Pakistan, come dimostrano i biglietti d’imbarco a Milano Malpensa e le telecamere del gate aeroportuale che li ha immortalati durante la loro fuga.

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