San Severo: traffico di tra Campania, Puglia e Abruzzo

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Tribunale di Bari – Sezione GIP, che ha disposto l’applicazione di 6 misure cautelari personali nei confronti degli appartenenti ad una strutturata organizzazione criminale, operante tra Campania, Puglia e Abruzzo, dedita al traffico e allo smaltimento illecito in aree e depositi non autorizzati di ingenti quantitativi di “rifiuti speciali non pericolosi” che dovevano essere conferiti in discarica. Sono stati messi i sigilli ai beni e ai rapporti finanziari degli indagati per un valore di 1.635.282 euro corrispondente alla stima del profitto illecito.

L’attività di indagine ha permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito all’illecito stoccaggio di rifiuti solidi, prevalentemente provenienti da Comuni della provincia di Caserta, in siti all’aperto o all’interno di capannoni industriali reperiti nella Provincia di Foggia e di Chieti. I rifiuti misti sono stati scaricati e ammassati in capannoni industriali oppure accatastati in un’area recintata con muri alti oltre 4 metri, allo scopo di evitare che la discarica abusiva fosse visibile dalla pubblica strada.

Punto di riferimento dell’organizzazione è un imprenditore pregiudicato di San Severo che, in collaborazione con uno dei suoi fratelli, titolari di imprese nel settore del recupero di cascami e rottami metallici, e di due imprenditori casertani, anch’essi fratelli, operanti nel settore dei servizi logistici, ha pianificato nei minimi dettagli il trasporto dalla provincia di Caserta a quella di Foggia e di Chieti di balle di rifiuti misti, recando grave pregiudizio per l’ambiente e per i siti contaminati nonché destando allarme sociale nelle comunità dei territori inquinati.

L’attività investigativa ha preso le mosse da un sequestro del 2018, eseguito dai finanzieri della Compagnia di San Severo, di una discarica abusiva realizzata all’interno di un capannone industriale sito in San Severo, dove erano state illecitamente ammassate 600 tonnellate di eco-balle di rifiuti indifferenziati riconducibili a: scarti tessili, di plastica, gomma, legno, carta, che avevano diffuso esalazioni nauseabonde.

L’attività d’indagine che ne è scaturita ha permesso di individuare una seconda discarica abusiva all’interno di un’area recintata di circa 3.500 mq, in agro di San Severo, di proprietà della famiglia dei fratelli sanseveresi indagati, dove erano state accatastate circa 10.000 tonnellate di balle di scarti di lavorazioni tessili, mischiati a plastiche ed altri rifiuti comunemente definiti “fine nastro” che nel tempo avevano rilasciato percolato sul suolo.

Le successive attività investigative, hanno permesso il sequestro ad opera di militari dei NOE dei Carabinieri di Bari e Pescara di altre due discariche abusive di rifiuti speciali non pericolosi, realizzate all’interno di due capannoni.

Il primo, ubicato nella zona industriale di Vasto (CH), il secondo capannone, di 1.600 mq., ubicato in agro del comune di Chieuti (FG).

Le attività investigative hanno permesso il rinvenimento e il sequestro di 13.100 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi (compattati in eco-balle); 3 capannoni industriali e un’ area di 3500 mq.

Riconosciuti i gravi indizi il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari ha disposto nei confronti dei 6 soggetti del sodalizio criminale, due custodie cautelari in carcere, una agli arresti domiciliari e tre divieti di dimora nelle Regioni di Puglia e Abbruzzo.

 

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