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Sanremo 2023: manca un giorno per il quarto Amadeus. Zelensky non ci sarà

Manca ormai un solo giorno all’inizio del 73° Festival di Sanremo, il quarto firmato Amadeus. Prima grande novità per questa edizione? In finale ci saranno 5 artisti e non più tre.

Domani sera l’imponente scenografia realizzata da Gaetano e Maria Chiara Castelli, ispirata alla cupola del Pantheon, si illuminerà per la prima volta dando il via alla più famosa gara canora italiana. 

Durante la prima conferenza stampa, Amadeus, ha svelato l’ordine di uscita dei cantanti nelle prime due serate di questo Sanremo 2023. Nell’ordine, la prima serata si esibiranno Anna Oxa, Ariete, Colla Zio, Coma Cose, Cugini di Campagna, Elodie,Gianluca Grignani, Gianmaria, Leo Gassmann, Mara Sattei, Marco Mengoni, Mr Rain, Olly eUltimo. L’ordine della seconda serata vede invece gli Articolo 31 ad aprire la gara, seguiti da: Colapesce Dimartino, Giorgia, Lazza, Lda, Levante, Madame, Modà, Paola e Chiara, Rosa Chemical, Sethu,  Shari, Tananai e Will.

 

 

 
 
 
 
 
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In questi giorni non sono mancate le polemiche; prima fra tutte la questione vaccino si vaccino no di Madame arrivando fino alla discussione parlamentare in merito a Rosa Chemical. Ad esprimere la preoccupazione è stata Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d’Italia, che, intervenendo alla Camera, ha dichiarato: “Desta sconcerto la notizia riportata dai media che Manuel Franco Rocati, in arte Rosa Chemical, in gara al prossimo Festival di Sanremo porterà, come lui stesso ha affermato e chiedo scusa per i termini che sto per usare, il sesso, l’amore poligamo e i porno su Onlyfans”.

La rivoluzione fluida era già da tempo al teatro Ariston, ma trasformare il Festival di Sanremo, appuntamento che ogni anno tiene incollato allo schermo famiglie e bambini ed è emblema della tv tradizionale convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre è del tutto inopportuno. Nonostante viviamo nell’era dei social network, la televisione rimane il principale canale di informazione per i cittadini. E i maggiori fruitori del mezzo televisivo rimangono i minori e le famiglie che diventano la fascia di riferimento principale per la creazione di programmi. Il Festival di Sanremo rischia di diventare l’ennesimo spot del gender e della sessualità fluida, temi sensibilissimi su cui da sempre ci poniamo in contrasto. È inaccettabile che tutto questo possa avvenire non solo nella tv di Stato, che troppo spesso dimentica il suo ruolo di pubblico servizio, e non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto davanti ai tantissimi bambini che guarderanno la televisione per una serata in famiglia” ha dichiarato la deputata.

Altro argomento di discussione è stata la partecipazione del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky con un video messaggio nel corso della serata della finale, intervento che ha creato opposizione di numerose forze politiche. Stefanio Coletta, direttore dell’intrattenimento prime time Rai, ha annunciato oggi che non ci sarà nessun video registrato dal Presidente Zelensky ma solo un messaggio che sarà letto dal direttore artistico Amadeus. “Siamo in contatto quotidiano con l’ambasciatore Melnyk. Siamo giunti alla definizione dell’intervento del Presidente ucraino ieri” ha spiegato Coletta in conferenza stampa. Durante la settimana la conclusione è attesa per l’1.20 circa, per la finale non prima delle 2. 

 

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it