tragedia familiare

Savona: sgominata banda di truffatori

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Savona hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Savona, nei confronti di 19 persone di cittadinanza nigeriana, tra i 22 e i 42 anni di età, indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio internazionale di denaro. Nei confronti di altre 10 persone sono state emesse misure personali non custodiali. 

L’operazione giunge al termine di un’ indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, nel corso della quale sono stati raccolti gravi indizi sulla esistenza di un’organizzazione criminale internazionale in grado di riciclare ingenti somme di denaro illecitamente ricavate da truffe online, perpetrate in diverse aree del territorio italiano, in Nigeria e in altri Paesi tra il 2019 e il 2021. 

L’indagine, avviata nell’estate 2020, si è sviluppata sia attraverso attività di tipo tradizionale, con osservazioni, controlli e pedinamenti, sia documentale e tecnica, con l’esplorazione dei rapporti finanziari utilizzati dagli indagati e l’acquisizione della relativa documentazione bancaria, con conseguente analisi di oltre 14.000 transazioni finanziarie, che ha permesso l’individuazione delle movimentazioni illecite concernenti la ricezione di denaro provento di delitti (truffe on-line) da diversi paesi del mondo, la successiva sistematica dispersione in giroconti, prelievi in contanti, operazioni extra conto e web, rimesse attraverso money transfer nella provincia di Savona.

Secondo quanto emerso allo stato attuale delle indagini, il denaro, proveniente prevalentemente da diverse varianti delle “truffe alla nigeriana”, in particolare quella “sentimentale” e quella “man in the middle”, era ricevuto dagli indagati attraverso contatti diretti tra gli scammer, operanti prevalentemente in Nigeria, e vari connazionali in Italia.

Il denaro illecitamente ricevuto era poi trasferito ad altri nigeriani residenti in provincia di Savona, i “prestaconto” (quasi tutti richiedenti asilo politico, perlopiù disoccupati, senza alcun reddito lavorativo lecito o lavoratori saltuari e in 3 casi beneficiari del Reddito di Cittadinanza) e da questi proiettati su altri molteplici conti correnti da loro opportunamente aperti, oppure su carte di credito o prelevato in contanti, infine trasferito in Nigeria con money transfer, operazioni web, hawala o di persona con voli aerei, trattenendo delle percentuali, in alcuni casi del 25%. 

Sui conti in uso agli indagati è stata movimentata la somma di € 5.914.380, di cui € 1.861.411 ricevuti direttamente dalle 433 vittime dei reati di truffa sentimentale e € 272.420 ricevuti da soggetti non meglio identificati in 57 diversi paesi nel mondo, nell’arco temporale dal 2019 al 2021.

Sui cellulari sequestrati ad alcuni indagati sono stati individuati messaggi scambiati con connazionali presenti in Nigeria in cui si stabiliscono, tra le varie comunicazioni, anche le percentuali di guadagno dei riciclatori sulle somme ricevute a seguito delle truffe on-line.

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