Schlein alza i toni e affila le lame per la campagna elettorale

Il salario minimo e ls sanità sono i temi che Elly Schlein intende imprimere alla campagna elettorale per l’election day dell’8 e 9 giugno.

Due assi portanti – salari e sanità – come battaglie identitarie del PD. Dopo l’Abruzzo, oggi ci sarà una seconda tappa del ‘viaggio’ della Segretaria e il focus è sul settore forse più stressato, e insieme più prossimo ai cittadini, dell’intero sistema sanitario nazionale: il Pronto Soccorso. Schlein sarà a Genova con il Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Galliera.

Il Premier time di mercoledì, con il duello in aula con Giorgia Meloni, è stato solo un primo appuntamento insomma di una battaglia su cui Schlein batterà per l’intera campagna elettorale. E quel primo passaggio non è andato male. Non solo per il confronto dialettico tra le due. Ma anche per il merito.

Anche Vincenzo De Luca lo ha riconosciuto: “Ieri (mercoledì) per la prima volta in occasione del question time, dai banchi dell’opposizione è stato sollevato un problema concreto sulla questione sanità, ho avuto i brividi” – ha detto il Presidente della Regione Campania lanciando una mobilitazione contro l’autonomia differenziata, riforma strettamente connessa alla questione sanità. Ieri se ne è parlato nella Segreteria DEM  con Schlein. “Siamo pronti alla mobilitazione e non escludiamo nessuno strumento” – ha detto la Segretaria.

Nella riunione di mercoledì al Nazareno si è anche discussa, e limata, la mozione dem sul Medio Oriente. Poteva essere una nuova mina. Come lo è stato il voto sull’Ucraina con la fronda di alcuni parlamentari tra Camera e Senato. E allora stavolta, a differenza di quella occasione, Schlein ha convocato una riunione congiunta dei gruppi per parlarne. Il PD ne è uscito compatto compreso il via libera di chi sull’Ucraina si era distinto. “Un bel lavoro” – commenta Lorenzo Guerini. “Così com’è la voterò” – commenta  Lia Quartapelle.

La discussione generale sulla mozione è calendarizzata per lunedì 29 gennaio. Ma il voto potrebbe slittare fino a metà febbraio.  La capogruppo Chiara Braga si rivolge agli altri gruppi: “Abbiamo condiviso nell’assemblea dei gruppi una mozione che ha visto la massima compattezza. La depositeremo oggi con l’impegno anche a costruire una condivisione il più ampia possibile dentro il Parlamento con le altre forze politiche“.

Schlein non guarda solo alle opposizioni ma soprattutto alla maggioranza. E sfida Meloni a votare la mozione del PD se realmente a favore della soluzione ‘due popoli, due Stati’ come ha detto ieri la Presidente del Consiglio al Premier  time. “E’ d’accordo? Allora voti la nostra mozione“.

Noi – dice Schlein ai cronisti al termine della riunione congiunta dei gruppi – con questa iniziativa vogliamo costringere il governo a un’azione diplomatica e politica che non tradisca la tradizione diplomatica del nostro Paese, da sempre attento alla soluzione ‘due popoli, due Stati’. L’Italia deve avere un ruolo nell’UE“.

E nel merito del testo argomenta: “La nostra mozione torna a chiedere un cessate il fuoco immediato per consentire l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione stremata di Gaza, per la liberazione degli ostaggi e per consentire la riapertura di un processo di pace in cui è necessario il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’UE. Uno Stato esiste già, Israele ed ha il diritto di vivere in pace e in sicurezza. L’altro, la Palestina, invece non è stato ancora riconosciuto“.

 

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it