Seid si suicida a vent’anni per il colore della sua pelle

Seid, giovane talento del pallone, era stato nelle giovanili del Milan e del Benevento e ora giocava calcio a 5 nell’Atletico Vitalica. Si è suicidato a vent’anni per il colore della sua pelle. Nato in Etiopia, adottato in Italia.  “Goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza”, così si definiva Seid. Non sopportava più gli occhi delle persone di come lo guardavano. Il disagio e la sofferenza che provava ogni volta che passeggiava per strada.

Di seguito riportiamo la sua ultima lettera: “Sono stato adottato da piccolo. Ricordo che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, tutti si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiosità. Adesso sembra che si sia capovolto tutto. Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone.

Ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani non trovassero lavoro. Dentro di me è cambiato qualcosa.

Come se mi vergognassi di essere nero come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato come se dovessi dimostrare alle persone, che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco.

Non voglio elemosinare commiserazione o pena, ma solo ricordare a me stesso che il disagio e la sofferenza che sto vivendo io sono una goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza che sta vivendo chi preferisce morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno. Quelle persone che rischiano la vita e tanti l’hanno già persa, solo per annusare, per assaggiare il sapore di quella che noi chiamiamo semplicemente “Vita”.

Il Dirigente dell’Atletico Vitalica, Antonio Francese, lo ha voluto ricordare attraverso Facebook con un post: “Il tuo sorriso, il tuo indiscusso talento, la tua naturale e straordinaria predisposizione a dare del ‘tu’ alla palla restano impressi nella nostra mente. Vai via, come sei arrivato: lasciandoci attoniti, senza parole. Sei e resterai nella storia di ciascuno di noi, perché eterni sono i legami di chi vuol bene senza chieder nulla in cambio”.

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