Sembrerebbe “riuscito” il concerto in presenza a Barcellona

Sembrerebbe un pò presto per cantare vittoria ma invece speriamo che l’esperimento di ieri sera a Barcellona sia riuscito davvero a scongiurare ulteriori contagi in una spagna che certamente non è fuori dalla pandemia. Ci si chiede se veramente ci fosse la necessità di provare anzi meglio direi di rischiare, ma la voglia di ripartire è tanta e capisco gli entusisiami: un pò meno le decisioni delle Autorità Sanitarie spagnole.

Certamente è stato un successo dal punto di vista dello show business che ha alinetato la  speranza di  ripresa del mondo dello spettacolo duramente provato e penalizzato dalla pandemia. Di sicuro, però, per essere certi dei risultati dal punto di vista sanitario dovremo attendere almeno da 10 a 15 giorni. Con la mascherina, ma ammassati, l’uno accanto agli altri, hanno potuto ballare e cantare sotto il palco. Circa cinquemila persone sono tornate a vivere un concerto quasi come prima della pandemia, dopo essere stati tutti sottoposti a un test antigenico. L’esperimento è andato in scena a Barcellona dove la band Love of Lesbian ha suonato al Palau de Sant Jordi: esperimento riuscito che ora alimenta la speranza dei promotori e del pubblico affinché i grandi eventi tornino ad essere una realtà da questa estate.


Si è trattato del primo grande concerto dall’inizio della pandemia. Un team medico ha supervisionato tutta l’operazione, secondo quanto riferisce La Vanguardia e il concerto si è tenuto senza incidenti significativi.

Dopo il test, musicisti, organizzazione, pubblico e altro personale hanno trasformato il Sant Jordi in una super bolla di 5.000 persone che hanno potuto vivere l’esperienza live senza mantenere il distanziamento. Tuttavia, tra i molti convenuti circa  6 dei 5.000 spettatori sono risultati positivi al Covid-19 e non hanno potuto partecipare.

Che dire: che Dio ci aiuti, anzi li aiuti!

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