Sospesi dall’Ordine dei Giornalisti: da Mentana a Mollica, a Pardo

Enrico Mentana, Pierluigi Pardo, Vincenzo Mollica, Andrea Purgatori e Francesco Merlo sono alcuni dei nomi di un lungo elenco di giornalisti sospesi dall’Ordine dei Giornalisti. Alcuni big del giornalismo italiano sono stati sospesi dalla professione e dietro a tale decisione c’è il caos sulla posta elettronica certificata. Avere una pec è un obbligo per esercitare la professione. Dopo diversi avvertimenti si è deciso di passare ai fatti per coloro che non hanno mai creato un indirizzo mail certificato.

Secondo quanto riporta un quotidiano: “Dal 2014 agli uffici di Piazza della Torretta si sgolano in tutte le maniere chiedendo agli iscritti di creare questo benedetto indirizzo Pec, servizio che l’Ordine offre a 1,50 euro l’anno, strumento sempre più utile in tempi di Covid anche per quello che attiene la vita fuori dalle redazioni”.

La conseguenza di questa decisione, teoricamente, è che i giornalisti sospesi devono interrompere immediatamente le loro collaborazioni e i loro rapporti professionali. Inoltre, i rischi di danni sono anche a livello contributivo, con l’Inpgi. L’Ente previdenziale di categoria ha l’obbligato di restituire ai rispettivi editori i suoi contributi previdenziali di pertinenza.

Nell’elenco, oltre Mentana, ci sarebbero altri 612 giornalisti,l e poco dopo la pubblicazione della notizia, è arrivata la smentita di Enrico Mentana con un post su Facebook: “Vorrei deludere ancora una volta i piccoli odiatori da tastiera che ruotano vorticosamente da ieri nella loro gabbietta da criceti: sono e resto a pieno titolo nell’Ordine dei giornalisti (in continuità con gli ultimi 40 anni, essendovi iscritto nell’elenco dei professionisti dal 2 febbraio 1982). Inoltre sono titolare dal 27 agosto 2020 di un indirizzo Pec. Riposatevi.

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