Spagna, proteste e scontri dopo l’arresto del rapper Hasél

“Non ci zittiranno mai. Morte allo Stato fascista è uno degli slogan utilizzati dal rapper Pablo Hasél nella sua “resistenza”. Lotta durata poco più di 24 ore. Si era barricato insieme ad alcuni sostenitori presso l’Università di Lleida, ma dove poi la Polizia ha fatto irruzione e lo ha portato in carcere.

Il rapper (33 anni) è stato giudicato per la pubblicazione, nell’arco di due anni, di 64 tweets e di una canzone intitolata “Juan Carlos El Bobón” (Juan Carlos lo sciocco). In seguito al suo arresto, sono avvenuti diversi scontri ieri a Madrid con un bilancio di 55 feriti, di cui 35 poliziotti e 19 persone fermate durante la manifestazione. Tra questi anche sei minorenni di 16 e 17 anni.

Un gruppo di cento persone si è radunato presso Puerta del Sol, ma diverse manifestazioni si sono verificate anche in Catalogna. Negli striscioni dei manifestanti, si scorgevano delle scritte della sinistra rivoluzionaria: “Pablo Hasel Freedom. Total Amnesty” o “Pablo Hasel Freedom, out of Franco’s Justice”.

Durante gli scontri tra Polizia e civili, in molti hanno tirato ciottoli della piazza o arredi urbani contro gli agenti. Dopodiché, sono stati appiccati diversi incendi nelle strade Arenal e Correos. Molte le vetrine distrutte e in seguito, anche saccheggiate.

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