Nell’attesa delle decisioni della cabina di regia e del conseguente Consiglio dei Ministri che dovrebbe nella giornata di domani trattare i temi connessi ai provvedimenti del Nadef, monta la polemica delle associazioni di categoria che raggruppa i proprietari e i gestori delle discoteche e della stessa SIAE. Intanto, arriva la protesta dei gestori delle discoteche.
Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto ed all’80% al chiuso. Nessuna restrizione per i musei. Tutti dovranno essere ovviamente muniti di Green pass. nessuna novità invece sul fronte delle discoteche.
Le indicazioni del Comitato, però, non placano le polemiche nella maggioranza come dal fronte degli esercenti.
Gianni Indino, Presidente del Silb-Fibe, il Sindacato dei locali da ballo di Confcommercio, che raccoglie le discoteche della regione, dislocate soprattutto nella riviera romagnola, afferma: “Se le cose andranno nella direzione delle indiscrezioni che trapelano, ritengo che la misura sia davvero colma. Le aziende dell’Emilia-Romagna che rappresento ritengono che servano decisioni forti per ribadire la nostra contrarietà ad un comportamento al limite del persecutorio nei confronti dei nostri imprenditori e dei lavoratori che vivono di questa attività. Saranno forme di protesta rumorose, di cui penso si parlerà“.
Anche secondo la SIAE “le decisioni assunte dal Comitato Tecnico Scientifico relativamente all’aumento delle capienze dei luoghi di spettacolo tra il 75% e l’80% sono insufficienti e francamente non oggettivamente motivate – e aggiungono,i responsabili della Società che tutela i diritti di copyright – “paradossalmente in Italia abbiamo il numero di vaccinati più alto d’Europa e le misure più restrittive“.
La Società Italiana Autori ed Editori ricorda come attualmente “la percentuale di persone almeno parzialmente protette dal coronavirus è dell’83,24% mentre il 77,99% è completamente vaccinato. Ci era stato detto che con queste percentuali si raggiungeva l’immunità di gregge. Cosa è cambiato?”.