Spuntano due nuovi video sulla scomparsa di Saman

Il quadro della scomparsa nel Reggiano della diciottenne pakistana Saman Abbas lascia sempre meno speranza di ritrovarla, se si ritrova, in vita.

Dopo le immagini di una videocamera di sorveglianza e dei dettagli di alcune chat si rafforza sempre di più l’ipotesi di omicidio.

Un messaggio è quello dello zio, il 33enne Danish Hasnain, che in una chat a una persona molto vicina a lui, parlando di Saman, avrebbe scritto: “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene”.

Poi c’è un audio della stessa Saman Abbas riferito dal fidanzato nelle testimonianze rese nei giorni scorsi ai Carabinieri. La ragazza ha confidato al suo fidanzato di aver sentito la sua mamma dire che l’omicidio era l’unica soluzione: “L’ho sentito con le mie orecchie, ti giuro che stavano parlando di me…”.

È il 30 aprile e Saman, stando a quanto trapelato delle dichiarazioni del suo ragazzo, è sconvolta e ha paura. Quella non è una data qualunque perché secondo ipotesi investigative Saman è stata uccisa proprio la sera del 30 aprile. I genitori di Saman, lo zio Danish e due cugini sono indagati dalla Procura di Reggio Emilia per omicidio.


Sono tutti irreperibili tranne un cugino, Ikram Ijaz, fermato nei giorni scorsi a Nimes, in Francia e del quale si attende l’estradizione. I coniugi Abbas sono volati in Pakistan a inizio maggio. Lo zio e l’altro cugino della ragazza sono in fuga, si pensa in Europa.

I filmati del 30 aprile sotto la lente di ingrandimento sono due: uno in cui si vede Saman uscire di casa con uno zaino insieme ai familiari, senza fare ritorno. Ad oggi è l’ultimo suo avvistamento. Altro filmato chiave risale alla sera del giorno prima, 29 aprile: tre persone, poi identificate in zio e cugini indagati, si dirigono nei campi sul retro della casa con due pale, un secchio con un sacco azzurro e un piede di porco. Fanno rientro dopo due ore. I Carabinieri pensano che i tre abbiano preparato la fossa per l’occultamento del cadavere.

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