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Studente transgender vittima di discriminazione da parte di un professore

Un ragazzo di 17 anni di Roma, da poco ha ottenuto la possibilità di fare la carriera alias al liceo scientifico Cavour. Il giovane ha denunciato di essere stato vittima di un episodio di discriminazione da parte di un suo professore e ha detto: “Quando il professore è tornato con la prima verifica di arte ho trovato il mio nome d’elezione barrato e ci aveva riscritto il mio nome alla nascita”.

Il liceo scientifico Cavour permette agli studenti di intraprendere la carriera alias ovvero di avere il nome di elezione, da maschio in questo caso, sia sul registro che sui documenti scolastici.

Il ragazzo racconta che: “Quando sono andata a protestare il professore mi ha urlato contro che quello che vedeva lui era una donna, ho preso il telefono per mostrargli il regolamento di scuola sulla carriera alias e lui ha detto che non gli interessava. Mi ha umiliato perché mi ha chiamato più volte con il mio nome di nascita di fronte a tutti”.

Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha fatto sapere che “sosterrà tutte le opportune verifiche: la scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione”.

All’uscita dall’istituto, alcuni ragazzi dicono: “Quando abbiamo saputo quello che è successo, prima da alcune voci e poi dal gruppo del comitato studentesco, siamo rimasti stupiti e sconvolti, perché è un nostro professore”. Secondo i loro racconti il professore, in altre occasioni, avrebbe avuto anche atteggiamenti sessisti nei confronti delle ragazze. Tenderebbe, per loro, ad alzare i voti agli studenti e ad abbassarli alle studentesse. Poi raccontano anche che avrebbe preso in giro un’alunna perché giocava a calcio.

Il rappresentante d’istituto, Emanuele Santoni, afferma: “Quando ho saputo quello che era accaduto mi sono sentito sdegnato e arrabbiato. Questa scuola, la nostra, ha approvato la carriera alias alla fine dell’anno scorso. La risposta dell’istituto è unita contro le discriminazioni”.

Un altro ragazzo, Pietro Turano, portavoce dell’associazione gay center che gestisce il numero verde gay help line, ha dichiarato: “Il ragazzo sa quali sono i suoi diritti e pretende che vengano rispettato anche perché la scuola li aveva già riconosciuti. Qui siamo di fronte a una doppia violazione: di un diritto e di un regolamento interno alla scuola. L’istituto dovrebbe prendere provvedimenti, aldilà di quello che farà il ministero”.

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