Svolta nel caso di Lidia Peschechera, la 49enne trovata morta in casa mercoledì pomeriggio in un appartamento di Pavia, nelle vicinanze del centro storico. I Carabinieri hanno sottoposto a fermo il compagno di 28 anni, Alessio Nigro, con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La donna, che era separata dal marito, è stata trovata cadavere nel bagno della sua abitazione. Il 28enne ha confessato.
Richiesta l’autopsia sul corpo della donna. La data del decesso risale al 12 febbraio.
Ad avvertire le Forze dell’Ordine era stato l’ex marito, contattato dal datore di lavoro. Non lo avevano convinto alcuni messaggi mandati dal telefono di Lidia, per dire che non andava al lavoro. Infatti Nigro aveva inviato i messaggi per depistare i sospetti.
La donna viveva da poco tempo nell’appartamento con il nuovo compagno, un uomo con problemi di alcolismo e privo di fissa dimora. Aveva 49 anni, animalista, vegana e sostenitrice delle cause Lgbt.
Il ragazzo, 20 anni meno di lei, è stato rintracciato dai Carabinieri in un ostello a Milano, ed ha confessato di averla strangolata nella vasca da bagno al culmine di una lite. Nigro è rimasto nell’appartamento fino a lunedì 15 febbraio.
Al momento del fermo, a Milano, Alessio Nigro è stato trovato in possesso di numerose carte bancomat e tessere spesa, un telefonino e 190 euro in contanti, oltre a documenti personali della vittima e le chiavi dell’appartamento dove convivevano.
Il 28enne, ha ammesso anche di aver prelevato delle somme di denaro dal conto di Livia, ha spiegato che la relazione con la sua convivente ultimamente era caratterizzata da frequenti litigi. Sembra che Nigro era già violento in passato e che Lidia si era confidata con un’amica dicendole che aveva l’intenzione di allontanarlo da casa.