Tajani: no al salario minimo, si alla rivoluzione liberale

Il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani intervenendo all’Assemblea di Coldiretti si è detto nettamente contrario al ricorso al salario minimo, che ha definito tipico dei Paesi come la ex Unione Sovietica  e ha parlato della rivoluzione liberale che l’Italia deve affrontare.

Dobbiamo realizzare una rivoluzione liberale, un tassello al giorno, abbiamo cinque anni per farlo. Ogni decisione di ogni giorno è una tessera del mosaico per la nostra rivoluzione liberale che significa anche maggiore benessere economico per gli italiani”.

Il Vicepremier ha aggiunto che – “Se vogliamo affrontare il problema della migrazione dobbiamo affrontare la crescita economica dell’Africa. Vogliamo che il saper fare italiano e le nostre imprese diventino una presenza forte in Africa”

Tajani ha sottolineato inoltre che – “La politica estera non è un’esclusiva del ministro e della diplomazia: la fanno tutti gli italiani, i Minustri, le organizzazioni, le imprese che operano al di là dei nostri confini. Attraverso le nostre Ambasciate queste imprese devono essere messe in condizioni di operare al meglio e portare il saper fare italiano all’estero”.

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