La pianista ucraina Valentina Lisitsa, dopo aver espresso posizioni filo Putin, non potrà esibirsi a Venezia, al teatro la Fenice. Il concerto che doveva tenersi alle Sale Apolline, organizzato da Musikamera, è stato cancellato. L’appuntamento è saltato dopo la polemica scoppiata sui social dopo l’annuncio dell’evento. La cancellazione è stata decisa dagli organizzatori. “La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli”, ha dichiarato la Presidente di Musikamera Sonia Finzi, precisando che la sua associazione si è sempre dichiarata super partes.
La pianista aveva tenuto un concerto, in maggio, nella Mariupol occupata dai russi. Le date nelle Sale Apollinee del teatro veneziano erano state fissate per il 4 e 5 aprile prossimi.
Valentina Lisitsa…
è nata a Kiev nel 1970 e inizia a suonare all’età di tre anni, esibendosi in pubblico un anno dopo. È attraverso il suo canale Youtube che il mondo impara a conoscerla, con milioni di visualizzazioni dei video dei suoi concerti. Tra i più famosi quelli alla Carnegie Hall e al Lincoln Center di New York.
Una carriera brillante che balza però alla cronaca per la sua recente presa di posizione “pro Putin”. Moltissime le polemiche nei suoi confronti sui socia, ma sono, di contro, in molti anche i suoi difensori. “La sua unica colpa è quella di aver suonato un pianoforte a Mariupol per una dozzina di persone che da settimane non sentivano altro che spari e bombe”. Queste le parole che si leggono sul web.
Tuttavia, non è la prima volta che Valentina viene mezza in un angolo a causa delle sue scelte politiche. Nel 2015, i suoi concerti vennero annullati dalla Toronto Symphony Orchestra a causa dei suoi tweet, uno dei quali sul concerto a Mariupol in cui scrisse: “Penso che sia mio dovere, in questi tempi difficili, schierarmi con il popolo libertà di Mariupol”.