“Pensate che Luigi Tenco proprio qui al Festival giocando con una pistola ha trovato la morte“.
Da questa affermazione arriva una lettera aperta alla dirigenza Rai, per esprimere tutto il loro disappunto sul monologo andato in diretta TV durante la finale del Festival di Sanremo. La famiglia di Luigi Tenco inizia la “battaglia” contro Barbara Palombelli colpevole di aver riportato “un chiacchiericcio, pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte. Non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farLa esibire su Rai1″.
Barbara Palombelli si giustifica all’ANSA, dicendo di aver riportato una sua vecchia intervista: “Ho soltanto citato una mia intervista a Gino Paoli, che ha ripetuto le stesse parole in diverse occasioni. E mi sono documentata negli archivi Rai“.
Ma questo non ha assolutamente calmato le acque, anzi le ha smosse.
La famiglia Tenco scrive: “Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco. A ciò si aggiunga il fatto che questa ed altre Sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli; come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente)“.
Non solo la famiglia Tenco attacca
Ad appoggiare le critiche della famiglia Tenco sono i Consiglieri di amministrazione Rai. Rita Borioni e Riccardo Laganà, hanno commentato con “disappunto per lo spazio concesso a volti del giornalismo Mediaset a Sanremo; tra discutibili palloncini in platea e monologhi forzati, sembra essere sfuggito, qui e lì, il controllo editoriale da parte dei vertici aziendali“. Borioni e Laganà si scusano con i parenti del cantautore e sperano che quanto prima “venga riservato uno spazio opportuno e congruo su Rai1 per poter serenamente rettificare quanto esposto“.
Utilizzando poi la polemica Tenco-Palombelli, chiedono “sin da ora che la direzione artistica della prossima edizione di Sanremo venga affidata ad un interno Rai affinché possano essere salvaguardati al meglio gli autentici valori del servizio pubblico radio televisivo”
Continua la difesa di Barbara Palombelli che dichiara che negli archivi Rai sono presenti altre notizie in merito. Come l’intervista, sempre di Gino Paoli nel programma Viva Mogol. Paoli nel 2016 fu invitato da Massimo Giletti e parlando della morte di Tenco disse: “Se posso fare un’illazione, è che abbia fatto una boutade davanti a Dalida, ‘adesso mi sparo’, e lei era lì. Può essere possibile, anche se non si può verificare nulla e quindi è inutile stare a parlarne. Luigi non era un depresso che avesse idee suicide. Eravamo tutti casinisti, ci divertivamo a fare scherzi come tutti i ragazzi di quella età“.
La lettera della famiglia Tenco conclude con una stoccata sempre diretta alla giornalista Mediaset. “Voglia, dunque accettare il nostro totale fastidio e rifiuto al Suo grandissimo abbraccio a Luigi. Ci è sembrato strumentale e irrispettoso dei valori umani ed artistici del nostro amato Luigi”.