Un’aggressione tanto brutale quanto violenta, commessa da un detenuto già noto alle cronache penitenziarie per il suo fondamentalismo islamico e per essere stato protagonista di molti eventi critici durante la detenzione. Il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Fabrizio Bonino ha dichiarato: “Questo detenuto ha aggredito senza una ragione e vigliaccamente i poliziotti penitenziari. Nella mattinata di sabato scorso, il detenuto, di origini marocchine e in carcere con l’accusa di terrorismo per la sua affiliazione alla jihad, ha aggredito la scorta del Nucleo Traduzioni che lo stava prelevando dalla cella per il trasferimento a Ferrara. Informato dal Vice Coordinatore del Nucleo del trasferimento, l’uomo ha iniziato a dare in escandescenza, rivolgendosi ai poliziotti con atteggiamento arrogante e provocatorio e dichiarando che lui da Terni non si sarebbe mosso e che non sarebbe andato da nessuna parte, proferendo frasi minacciose come “cani infedeli, vi taglio la testa”.
“Folle è stata la sua reazione ulteriore”, aggiunge. “Veniva ammanettato e prelevato, ma divincolandosi con violenza, ha aggredito con inaudita brutalità il Personale. Con l’intervento di altri Agenti si riusciva ad immobilizzarlo e a portarlo sul furgone, ma lì continuava, sbattendo più volte la testa nella cella, ad inveire minacciando la Scorta parlando un po’ in italiano e un po’ in arabo, dicendo “vi sgozzo italiani infedeli, quando esco la pagherete tutti a caro prezzo”.
Cinque i poliziotti refertati dalla infermeria del carcere.