Ormai sembra praticamente certo che per Calenda e Renzi sia arrivato il momento di dividersi. Azione e Italia Viva dicono addio al Terzo Polo, al progetto del partito unico centrista.
É una separazione fatta di accuse e dichiarazioni infuocate, spesso tramite social. Ieri c’era stato il tentativo di riappacificazione con la riunione del comitato politico. Ma il confronto non porta alla chiusura di un accordo. Secondo Calenda, Renzi ha cercato di “fregarlo” non dando l’ok allo scioglimento di Italia Viva. Per Renzi, Calenda aveva già deciso di rompere ancor prima di tentare una ricomposizione.
Da Iv sostengono sia stata una scelta unilaterale di Calenda e affermano: “Noi eravamo pronti a lavorare fino all’ultimo e lo stavamo facendo mentre Calenda se ne è uscito dicendo che il partito unico era morto. Ieri alla riunione c’era accordo su tutto tranne che su due punti: la questione dei soldi con la nostra proposta, riteniamo condivisibile, di dividere a metà tutte le spese e poi il punto della Leopolda che francamente è inaccettabile. Ci siamo lasciati, dopo la riunione, con l’accordo di tenere bassi i toni e poi Calenda esce e spara a zero. Stamattina sui social lo stesso” .
Questa mattina in Senato, sostengono da Iv: “Abbiamo ascoltato Calenda e poi lui se ne è andato di fretta e furia. Siamo rimasti in aula tutti insieme a discutere di come ricomporre e aggiustare il documento e mentre lo facevamo Calenda fa quelle dichiarazioni…”.
Dicono ancora da Iv: “La costruzione di una proposta alternativa a populisti e sovranisti è da oggi più difficile ma più urgente. Nei prossimi mesi noi rispetteremo gli amici di Azione cercando ogni forma di collaborazione senza rispondere alle polemiche di alcuni dei loro dirigenti”.