Tregua di Natale: Ucraina e non solo contro l’ipocrisia di Putin

“Sulla base del fatto che un gran numero di cittadini che si professano ortodossi vive nelle aree delle ostilità, chiediamo alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l’opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come nel giorno della natività di Cristo”. Questo si legge nella nota emanata ieri pomeriggio dal Cremlino con cui Putin ha chiesto a Kiev di cessare il fuoco in occasione del Natale ortodosso.

Presto la replica dell’Ucraina attraverso la voce di Mikhailo Podolyak, Consigliere del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Tenete l’ipocrisia per voi”, ha tuonato. “Primo, l’Ucraina non attacca il territorio straniero e non uccide i civili, come fa la Federazione russa – ha scritto il Consigliere del Presidente ucraino -. L’Ucraina distrugge solo i membri dell’esercito di occupazione sul suo territorio. Secondo, la Russia deve lasciare i territori occupati, solo allora ci sarà una ‘tregua temporanea'”.

Podolyak, “la Chiesa ortodossa auspica al genocidio degli ucraini”

Già in precedenza Kiev aveva respinto al mittente, come “cinica trappola” propagandistica, la proposta di una tregua natalizia lanciata dal patriarca russo Kirill. “La Chiesa ortodossa russa non è un’autorità per l’ortodossia globale. La Chiesa ortodossa Russa auspica il genocidio degli ucraini, incita all’omicidio di massa e insiste su una ancor maggiore militarizzazione della Russia. Quindi, la dichiarazione della Chiesa ortodossa russa sulla ‘tregua di Natale’ è una cinica trappola e un elemento di propaganda”, aveva scritto su Twitter il consigliere Podolyak.

Su Twitter il commento del Ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.“Il Presidente Zelensky ha proposto una chiara formula per la pace in dieci punti. La Russia l’ha ignorata e invece ha bombardato Kherson alla vigilia di Natale, lanciando in massa missili e attacchi con droni a Capodanno. Il loro ‘cessate il fuoco unilaterale’ non può e non deve essere preso sul serio”, ha digitato.

La reazione di Biden, Michel e Guterres

Non sono mancati i commenti alla questione da parte di leader internazionali. Putin “sta cercando un po’ di ossigeno” ha dichiarato il Presidente americano Joe Biden parlando con i giornalisti alla Casa Bianca. E ha premesso: “Sono riluttante a rispondere a qualsiasi cosa dica Putin. L’ho trovato interessante. Era pronto a bombardare ospedali, asili nido e chiese il 25 (dicembre, ndr) e a Capodanno”.

“C’è un aggressore: il Cremlino. E una vittima: il popolo ucraino. Il ritiro delle truppe russe è l’unica opzione seria per ripristinare la pace e la sicurezza. L’annuncio di un cessate il fuoco unilaterale è tanto fasullo e ipocrita quanto sono illegali e grotteschi le annessioni e i relativi referendum” ha twittato il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres plaude a qualsiasi cessate il fuoco introdotto in Ucraina in coincidenza con il Natale ortodosso, anche se, ha precisato, una tregua non sostituisce una pace giusta e duratura.

(foto di Pixabay)


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