La paura della stretta da parte delle Banche centrali a partire dalla FED continua ad appesantire i mercati azionari mondiali, con l’Europa sempre negativa dopo la partenza in chiaro ribasso di Wall street.
In Borsa Milano prosegue lo scivolone di Tim che, dopo un breve stop in asta di volatilità, è rientrata agli scambi normali confermando un calo che ha chiuso con un ribasso del 4,7% sempre a 0,416 euro.
Segno negativo anche per Prysmian, Buzzi, Moncler e Amplifon, tutti in calo di oltre due punti percentuali. Leggeremente in controtendenza Eni, Unicredit e Generali, quest’ultima nel giorno del Cda, tutti in rialzo dello 0,7%. Tra i Gruppi tiene banco Tenaris, in crescita di oltre due punti percentuali.
In Europa la Borsa peggiore è quella di Amsterdam che perde l’1,3%, seguita da Francoforte in calo attorno al punto percentuale e Parigi (-0,8%), con Milano, Londra e Madrid che cedono lo 0,6%.
A pesare sono i forti rialzi sui rendimenti dei titoli di Stato Usa, in particolare quelli a due anni, mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni resta piuttosto stabile a quota 132 con un rendimento del prodotto del Tesoro all’1,3%.