A quanto si apprende ci sarebbe stato un “colpo di mano” del Presidente della Repubblica della Tunisia che avrebbe assunto i “pieni poteri”, avrebbe esautorato il Parlamento, licenziato il Premier e tolta l’immunità a tutti i Deputati. Il leader tunisino avrebbe, inoltre, riunito nel suo palazzo i Capi di tutte le Forze Armate che lo assisteranno in questo momento difficile e drammatico.
In base all’articolo 80 della Costituzione, il Presidente ha comunicato che assumerà la guida del potere esecutivo in attesa della nomina di un nuovo Capo del governo. Scene di giubilo e fuochi d’artificio in strada a Tunisi.
La decisione é stata assunta dopo una giornata di scontri ed incidenti in tutte le città tunisine. Date alle fiamme le sedi del Partito Islamico Ennadha, ritenuto responsabile della grave crisi sociale. A Kelibia sono tuttora in corso forti scontri e la città é in mano ai rivoltosi.
Immediata la reazione del Presidente della Camera tunisina Rached Ghannouchi, che ha accusato il Presidente della Repubblica Saied di “colpo di Stato contro la Costituzione“, aggiungendo che “le istituzioni sono ancora al loro posto e che i sostenitori di Ennahda – il partito islamista moderato al Governo – è il popolo tunisino difenderanno la rivoluzione”.
La situazione generale nel paese è da tempo deteriorata sia politicamente che economicamente e socialmente. Il Governo sembrerebbe incapace di gestire il paese con la disoccupazione giunta al 70% tra i giovani, l’inflazione e il costo della vita insopportabili.4)
Continue le risse tra i parlamentari con frequenti scontri fisici, mentre sono oramai oltre 1 milione le persone sotto la soglia della povertà. Questo i motivi dei tumulti di questo ultimo periodo e la conseguente decisione del Presidente di assumere tutti i poteri, coadiuvato da una Giunta militare. Il Popolo ha chiesto a gran voce al Presidente di prendere in mano la politica.