Turchia, nuova udienza per Osman Kavala: resta in carcere

Resta in carcere Osman Kavala. Così hanno deciso i giudici della 13esima sezione penale del Tribunale di Istanbul. Lo annunciano i giornalisti turchi presenti in aula durante l’udienza. L’attivista per i diritti umani e filantropo si trova in carcere dal 2017 con l’accusa di aver avuto un ruolo nel tentato golpe in Turchia del 2016.

Lo scorso ottobre ben 10 ambasciatori ne avevano chiesto la liberazione. I diplomatici rappresentanti in Turchia di Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e USA avevano fatto espressa richiesta ad Ankara. Erdogan ne aveva ordinato l’espulsione denunciando pubblicamente il loro comportamento come antigovernativo.



Gli stessi USA all’indomani di tale minaccia del Presidente turco avevano chiesto spiegazioni, senza ricevere effettiva risposto. Era entrato nel dibattito anche il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Sassoli aveva twittato a tal proposito di una  “deriva autoritaria del Governo  turco“.

Osman Kaval: imprenditore, filantropo, difensore dei diritti umani

Osman Kaval è un imprenditore e filantropo turco, classe 1957. È difensore dei diritti umani e oggi prigioniero politico, dal novembre del 2017. Ha sostenuto numerose organizzazioni della società civili sin dagli Anni Novante. È Fondatore e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Anadolu Kültür, organizzazione culturale e artistica, senza scopo di lucro a Instabul. È in carcere in attesa di un verdetto per l’accusa da Ankara di spionaggio e partecipazione alle manifestazioni di Gezi Park a Istanbul del 2013. Il suo impegno nella società turca gli sono valse, seppure in detenzione, due premi nel 2019. Uno è quello Europeo per i Beni Archeologici conferitogli dall’Associazione Europea degli Archeologi per gli sforzi tesi a proteggere e preservare esempi significativi del patrimonio culturale in pericolo in Turchia. Il secondo, infine, è quello intitolato a Ayşenur Zarakolu per la Libertà di Pensiero ed Espressione assegnatogli dalla filiale di Istanbul dell’Associazione per i Diritti Umani.

 

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