Tutta l’Italia diventa zona bianca ma attenzione alla variante Delta

Da lunedì tutta l’Italia diventa dunque zona bianca, anche la Val d’Aosta. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza.

In un’intervista il Ministro ha dichiarato: “Sulla variante Delta avremo i risultati dell’Iss nei prossimi giorni, per fornire una fotografia con dati reali. Ma se una variante è più veloce tende a diventare dominante, lo abbiamo già visto con la variante Alpha. La mascherina è e resta uno strumento essenziale per tenere sotto controllo il virus. L’ordinanza che abbiamo fatto lo dice, deve essere sempre portata con sè ed è obbligatorio indossarla se c’è margine di rischio anche all’aperto, e sempre al chiuso”. Ha continuato poi: “bisogna saper leggere momento per momento le vicende. In questo momento noi riteniamo che le misure che abbiamo assunto siano sufficienti. In modo particolare abbiamo ripristinato pochi giorni fa la quarantena per la Gran Bretagna, ho rinnovato l’ordinanza, in scadenza, per l’India con il divieto d’ingresso. Ma non vi è dubbio che bisogna continuare a monitorare passo dopo passo”

Ha aggiunto Speranza: “Non dobbiamo disperdere il patrimonio che abbiamo accumulato, in termini di abbattimento della curva dei contagi. Ma lo ripeto, ancora con questo virus non è finita. Bisogna continuare a mantenere le misure necessarie”.

Il Ministro in merito alla campagna vaccinale in Italia ha detto: “Ci sono ancora 2 milioni e mezzo di persone sopra i 60 anni che non hanno avuto una prima dose. Questa è la priorità assoluta per tutti noi. Abbiamo chiesto un sforzo alle Regioni per recuperare il più possibile. Vaccinarsi è l’unica strada per chiudere una stagione così drammatica. Ma devo dire che la risposta degli italiani è stata straordinaria, la campagna vaccinale sta andando avanti con numeri significativi”.

E ha sottolineato Speranza: “Dove ci sono persone che hanno dubbi noi dobbiamo provare a convincerle con la trasparenza dei dati e l’evidenza scientifica. Il 95% delle persone che hanno perso la vita per il Covid aveva più di 60 anni. Questo dato deve spingerci a vaccinare prima di tutto i più anziani. Abbiamo dati buoni sugli ultra ottantenni, con l’82% di prime dosi, dati buoni anche tra i 70-80enni e tra i 60-70enni”.


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