Il racconto della guerra è stato occupato letteralmente ieri dalla visita dei tre leader europei. Un po’ a sorpresa – ma per motivi di sicurezza – sono giunti a Kiev Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Hanno visitato Kiev, Irpin e poi incontrato Zelensky. Ad un certo punto, sono risuonate anche le sirene. Questo però non ha impedito ai tre di ribadire con forza la propria posizione e l’unità della stessa da parte dell’Europa. Un gesto non scontato alla luce anche di alcuni ‘intiepidimenti’ dell’ultimo periodo e ritardi – denunciati dallo stesso Zelensky – nella consegna delle armi dall’Occidente. Il Presidente ha poi commentato la visita dei tre leader europei come “una giornata storica”.
Sindaco Irpin dopo la visita: “sicuro che il sostegno all’Ucraina da ora sarà più forte e più deciso”
“Sono sicuro che i capi dei Paesi europei giunti qui, oggi, abbiano percepito con il cuore gli orrori avvenuti a Irpin. Sono sicuro che il loro sostegno all’Ucraina da ora sarà più forte e più deciso, e noi lo sentiremo anche ad Irpin”. A dirlo all’Adnkronos, in un’intervista esclusiva, è il Sindaco di Irpin Oleksandr Markushyn. Il primo cittadino ha spiegato che “a 500 metri da dove ci siamo incontrati si trova quello che era il nostro posto di blocco, la nostra linea di difesa della città. Abbiamo raccontato loro di come è stata la lotta con i russi, abbiamo mostrato dei video e delle foto. Sono rimasti molto colpiti“. Il Sindaco conclude: “Noi vinceremo, ne sono certo. Gloria all’Ucraina”.
È arrivato il commento, sempre al vetriolo, di Medvedev. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo e leader di Russiaha scritto su Twitter: “I fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti” amano visitare Kiev “con zero utilità”. “Ancora una volta hanno promesso l’ingresso nell’UE, vecchi pezzi di artiglieria”, ha aggiunto Medvedev che poi ha rincarato. “Si leccano i baffi con la gorilka (ovvero vodka, ma Medvedev ha usato la parola che il parlamento ucraino, la Verkhovna Rada ha esortato a usare al posto di vodka) e tornano a casa in treno, come cento anni fa. E va tutto bene”, ha proseguito in merito al viaggio di Draghi, Macron e Scholz. “Solo che tutto questo non avvicinerà l’Ucraina alla pace. E tic tac il tempo scorre…” ha concluso. Il post è solo l’ultimo di una campagna denigratoria condotta da settimane dall’ex capo di Stato russo, che sempre più incarna il volto della più bieca propaganda russa.
Sergei Lavrov: “L’Europa è scomparsa dalle nostre priorità”
Gli fa eco il Ministro degli esteri Sergei Lavrov. I contatti con l’Europa – fa sapere – non sono più una “priorità“. Lo afferma all’emittente NTV in un’intervista a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, rilanciata dall’agenzia stampa russa Tass. “Abbiamo sempre lavorato con l’Occidente e l’Oriente, il Nord e il Sud. Dato che l’Occidente ha tagliato tutti i contatti, abbiamo obiettivamente lavorato con l’Oriente come prima. Stiamo espandendo i contatti con l’Oriente. In termini assoluti questi contatti stanno crescendo, mentre in termini relativi l’Europa è scomparsa dalle nostre priorità”, ha affermato il capo della diplomazia russa.